La violenza assistita dai bambini è legata a doppio filo alla violenza sulle donne all’interno delle mura domestiche. Secondo l’Istat è in aumento il numero dei piccoli esposti a episodi di violenza dentro casa, che da ambiente di protezione si trasforma in luogo di pericolo. Grazie al progetto “Mamma e Bambino”, l’Organizzazione garantisce protezione alle mamme e ai loro figli.
Poco meno di 7 milioni di donne in Italia hanno subìto violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita. Una su tre nella fascia d’età tra i 16 e i 70 anni. Secondo i dati Istat, per quasi 3 milioni di loro (il 13,6%) l’abuso è perpetrato dal partner attuale (855mila) o dall’ex compagno (2 milioni 44 mila). Numeri che vanno di pari passo con quelli delle condanne definitive per maltrattamenti in famiglia, in aumento dalle oltre 2.400 del 2010 alle circa 3.160 del 2017[1]. Nel 2018 le donne vittime di femminicidio sono state 142, in crescita rispetto all’anno precedente[2], 94 quelle registrate nei primi dieci mesi del 2019[3]. Alla vigilia della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, SOS Villaggi dei Bambini lancia quindi un appello urgente al governo guidato da Giuseppe Conte affinché sblocchi al più presto i fondi stanziati per gli orfani di femminicidio.
«I figli delle vittime di femminicidio e le famiglie affidatarie che si prendono cura di loro hanno diritto a fondi che invece da due anni sono bloccati in attesa dell’emanazione di un regolamento attuativo – commenta Samantha Tedesco Responsabile Programmi e Advocacy di SOS Villaggi dei Bambini – Per questo in occasione di questa giornata ci appelliamo al Presidente del Consiglio affinché mantenga l’impegno preso nei giorni scorsi sbloccando le risorse già stanziate».
Un quadro che appare ancor più drammatico alla luce della prima indagine sui centri antiviolenza condotta dall’Istat[4]: secondo l’Istituto di statistica, il numero delle strutture è pari a 281, ovvero 0,05 per 10 mila residenti, ampiamente al di sotto della soglia di un centro antiviolenza ogni diecimila abitanti[5]. Sono 44mila le donne che hanno chiesto aiuto a un centro antiviolenza e due su tre (29mila) sono state prese in carico, cioè hanno iniziato un percorso di uscita dalla violenza, con percentuali più alte al nord rispetto a sud e isole. Le donne con figli rappresentano il 63,7%.
Eppure sul fronte dei finanziamenti il quadro appare tutt’altro che roseo. I fondi stanziati a favore dei centri antiviolenza – nettamente insufficienti nel 2017[6] – nel 2019 sono ancora in attesa di essere ripartiti tra le regioni.
Secondo l’osservatorio di SOS Villaggi dei Bambini, negli ultimi anni sono in aumento le richieste di aiuto di donne vittime di maltrattamento che chiedono protezione per sé e i propri figli. Il fenomeno della violenza assistita dai bambini del resto è legato a doppio filo a quello della violenza subita dalle donne all’interno delle mura domestiche. Non a caso risulta in crescita il numero dei bambini esposti a episodi di violenza dentro casa, che da ambiente protetto si trasforma così in luogo di pericolo[7].
Per dare una risposta concreta a questo drammatico fenomeno, l’Organizzazione ha avviato – con l’intenzione di estenderlo a un numero crescente di persone – il progetto “Mamma e Bambino”, un programma che offre accoglienza e supporto concreto alle donne vittime di violenza e ai loro figli, evitando la separazione del nucleo familiare. In parallelo, lavora quotidianamente al fianco delle madri accolte per aiutarle a riconquistare la loro autonomia e le accompagna nel percorso di ricerca di un lavoro e di un alloggio.
«SOS Villaggi dei Bambini offre alle mamme vittime di violenza e ai loro bambini la protezione e il calore di un “casa”, uno luogo sicuro dove le donne hanno l’opportunità di intraprendere un percorso verso l’indipendenza e i loro bambini possono riappropriarsi dell’infanzia che è stata loro negata» spiega Samantha Tedesco.
IL PROGETTO MAMMA E BAMBINO, UNA RISPOSTA PER ACCOGLIERE LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA E I LORO FIGLI
Il progetto si concretizza all’interno dei sei Villaggi SOS in Italia (Trento, Ostuni, Vicenza, Roma, Saronno, Mantova) e nel Programma di affido familiare interculturale di Torino attraverso diversi tipi di servizi: si va dalla Casa Mamma con bambino (accoglie la diade e le gestanti che hanno bisogno di un sostegno) alla Casa SOS per Donne Vittima di Violenza (dedicata alle donne vittime di violenza o a rischio di possibili maltrattamenti che sono costrette a allontanarsi da casa), fino agli Appartamenti per l’Autonomia, mirati al recupero della genitorialità e all’acquisizione di un’indipendenza di tipo lavorativo e economico.
Il progetto, inoltre, prevede numerose attività per il rafforzamento delle capacità genitoriali, dal supporto psicoterapeutico alla mediazione familiare, dal sostegno al ruolo genitoriale ai percorsi di formazione, lavoro e autonomia abitativa.
In numeri, la rete di Case Mamma con bambino gestita dall’organizzazione lo scorso anno ha dato accoglienza a 66 donne e 99 bambini.