(ANSA) – CAGLIARI, 27 GEN – Anche un allenatore del Cagliari,
Ernest “Egri” Erbstein, fu vittima della persecuzione razziale
nazifascista perché ebreo. E fu costretto a scappare nella sua
terra, l’Ungheria, per evitare il peggio. Lo ricorda, in
occasione della Giornata della Memoria, Be As One, il progetto
di solidarietà del Cagliari calcio.
“Oggi si ricordano tutte le persone che con coraggio
affrontarono un disprezzo smisurato nei propri confronti,
pagandolo spesso con la vita – spiegano i promotori
dell’iniziativa – Tra loro c’era anche un allenatore, che
qualche anno prima della sanguinosa persecuzione raggiunse alla
guida del Cagliari uno storico risultato”. Con lui i rossoblù
intrapresero una cavalcata che li avrebbe condotti allo
spareggio contro la Salernitana (1-1 in trasferta e 2-1 in
casa), conquistando il 3 maggio 1931 la prima storica promozione
in Serie B davanti ai 10.000 di Via Pola. La stagione successiva
i sardi riuscirono ad ottenere un buon 13/o posto. Poi la sua
carriera proseguì con Bari, Lucchese, Torino. Fino alla fuga in
Ungheria. Fu anche deportato in un campo di lavoro, ma riuscì a
scappare.
Nel 1945, a guerra conclusa, Erbstein si trasferì nuovamente
in Piemonte. Morì nell’incidente aereo insieme al suo Grande
Torino sulla collina di Superga il 4 maggio 1949. (ANSA).
Fonte Ansa.it