(ACON) Trieste, 9 feb – “Tredici anni fa, il 9 febbraio 2009, la città di Udine contribuiva a una testimonianza straordinaria di umanità e civiltà, permettendo a Beppino Englaro di ottenere la giustizia che nessun ospedale in Italia gli permetteva, anche se tutti i livelli di giudizio glielo avevano assicurato. Alla Casa di Riposo della Quiete, dopo 17 anni di stato vegetativo, cessava infatti di respirare Eluana Englaro“.
Lo ricorda in una nota il consigliere regionale Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), aggiungendo che “l’impegno civile di Beppino Englaro, grazie anche a medici, infermieri e avvocati, permise di porre le basi della Legge 219/2017 sul consenso informato e sulle disposizioni anticipate di trattamento”.
“A distanza di troppi anni dall’approvazione di tale legge, purtroppo, non sono ancora assicurati tutti i meccanismi – continua Honsell – che possono garantire l’esigibilità di quel diritto. Non è nemmeno terminato l’iter legislativo che garantirebbe ai nostri cittadini il diritto all’eutanasia del consenziente nei casi previsti dalla normativa internazionale”.
“Il mio impegno, in qualità di sindaco nel 2009, era stato quello di mettere a disposizione la struttura comunale. Oggi – conclude la nota – è quello di impegnarci, affinché quella stagione di diritti civili, che ebbe proprio in Beppino Englaro un autentico eroe civile, possa compiersi completamente”.