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Il “Bruzio”: una moneta d’argento con l’effigie di Federico II per aiutare i poveri

MONETA PARALLELA

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E’ una moneta in argento 800 di 26 millimetri di diametro e 9,5 grammi di peso. Sul fronte vi sono la numerazione, il logo del Comune di Cosenza e il valore (corrispondente a 20 euro). Sul retro campeggia l’effigie di Federico II di Svevia e il corso di validità. Il Bruzio è un nuovo strumento di pagamento coniato a sostegno delle famiglie economicamente svantaggiate. Sostituisce i tradizionali sussidi economici, come i buoni spesa, con i quali l’Amministrazione comunale, nel corso dell’anno, e in particolare nel periodo delle festività natalizie, sostiene i bisognosi residenti in città. Sarà diffusa in un circuito dell’economia locale, formato dai 24 operatori commerciali che hanno aderito all’iniziativa, rispondendo ad un avviso pubblico bandito dal Comune.

Quattro di queste monete, per un valore di 80 euro, verranno consegnate a ciascuna delle 1211 famiglie beneficiarie, in possesso dei requisiti previsti dall’avviso pubblicato dal Comune. Ciascun Bruzio dovrà essere speso entro e non oltre il 30 novembre del 2019 e per l’intero importo, in quanto non è consentito ricevere resto in euro. “Avremmo voluto fare di più – ha detto l’assessore Di Nardo – ma, purtroppo, le domande sono state superiori a quelle che ci attendevamo e questo non è un buon segnale per l’economia cittadina”.

Il sindaco, Mario Occhiuto, l’ha definito “un’operazione di welfare distributivo, ma anche di innovazione e di marketing culturale”. “Gli operatori commerciali che hanno aderito non sono solo i supermercati, ma ci sono anche attività importanti ed essenziali come farmacie e centri diagnostici e contiamo – dice Occhiuto – anche di implementare queste misure di welfare distributivo a sostegno delle persone svantaggiate con l’emissione di altre monete.

Come funziona?

Le aziende aderenti, una volta incassate le monete, potranno richiedere al Comune la trasformazione in denaro legale, al valore nominale, ma non prima del 1 luglio 2019 e non oltre il 31 dicembre 2019, data oltre la quale non saranno più rimborsabili. Quindi, se le monete non tornano indietro per essere rimborsate, il loro valore sarà tutto guadagno per le casse comunali. “Abbiamo voluto coniugare diversi aspetti. Anzitutto il welfare – ha detto invece Lino Di Nardo, assessore ai Tributi e all’Innovazione – essendo i Bruzi destinati alle famiglie meno abbienti, la cultura, con il conio sulla moneta dell’effigie di Federico II, ed anche l’economia, perché con l’emissione di circa 100 mila euro di monete, aumentiamo la massa comunale monetaria di questo importo”.

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