Una bimba di 3 anni ha visto un uomo che portava via Kata. La piccola lo avrebbe riferito al padre che poi lo ha raccontato agli inquirenti che si occupano del caso della bambina scomparsa.
Lo si apprende dagli inquirenti che, si spiega, non vogliono tralasciare alcuna pista. Sarebbe stato questa testimonianza a indirizzare i controlli scattati ieri pomeriggio nello stabile a fianco di quello occupato e in quest’ultimo.
È stato scarcerato “per stare vicino alla famiglia” Miguel Angel Chicllo Romero, il padre di Kata scomparsa dall’hotel Astor, che era recluso a Sollicciano per furto e utilizzo indebito di carte di credito. Lo riferisce il suo legale, avvocato Cristiano Toraldo. Il padre è sottoposto ora alla misura dell’obbligo di firma due volte la settimana nella stazione dei carabinieri.
“L’hanno rapita, è stato pianificato tutto. Non ci sono telecamere. Sanno cosa hanno fatto, loro”. Lo ha detto il padre di Kata, Miguel Angel, parlando coi giornalisti mentre rientrava all’ex hotel Astor dopo il corteo dei peruviani. L’uomo ha escluso la vendetta o una punizione verso lui o la famiglia. “Non ho debiti, non ho problemi con nessuno”, “io so quello che ho fatto ma l’ho fatto per la famiglia – ha anche detto alludendo ai suoi guai con la giustizia -, questa è una prova di Dio”. “Sono sicuro che Kata è viva – ha concluso – e che ritornerà”.
“Voglio lottare, sono sicuro che la bambina tornerà a casa. Ho commesso molti errori, questo passaggio è una prova, Dio a volte ci mette alla prova. Proverò a cambiare vita per il bene della bambina, della famiglia, di mia moglie, del mio bambino, dei miei genitori”. Lo ha detto Miguel Angel Ramon Chicllo Romero stasera parlando ai peruviani che hanno partecipato a un corteo per la liberazione di sua figlia Kata. “Aiutatemi a ritrovarla”, ha aggiunto il padre di Kata.
A Firenze in serata la nuova manifestazione per chiedere ‘Libertà per Kataleya’, la piccola scomparsa dal 10 giugno scorso. “Stasera, ancora una volta, scenderemo in piazza per far sentire la nostra voce contro questo silenzio assordante – si legge nella nota -. Invitiamo tutti a prendere parte alla manifestazione. Quello che è successo non riguarda solo la comunità peruviana, riguarda tutti noi come persone senza distinzioni di sesso, religione etnia. I bambini non si toccano non ci stancheremo mai di dirlo, per questo chiediamo a tutti di scendere con noi in strada. Quello che fa male in questo momento è vedere tanta indifferenza da parte di molti a loro diciamo di non avere paura siamo in tanti e non ci fermeremo fino a quando Kataleya non tornerà a casa. A chi non se la sentisse comunque di partecipare chiediamo comunque di partecipare mettendo un luminò alla finestra fino al termine della manifestazione. Indossate una maglia bianca. Solo stando uniti possiamo fare sentire la nostra voce. Voce per Kataleya”. I genitori di Kata, Miguel Angel e Kathrina, si sono uniti al corteo dei peruviani… continua su
Fonte Ansa