Il Papa ha scelto di celebrare il Giovedì Santo con Angelo Becciu. E’ quanto hanno fatto sapere fonti vicine al cardinale, spiegando che intorno alle 17.30 Papa Francesco ha celebrato la messa in Coena Domini nella cappella dell’appartamento privato di Becciu nel palazzo del Sant’Uffizio, a poche centinaia di metri dalla Casa di Santa Marta. Un evento inaspettato che ha “emozionato” Becciu, come ha spiegato da Pattada il fratello Tonio: “Angelo era contento ed emozionato, mi ha chiamato al telefono per darmi la buona notizia, ci teneva a comunicarcelo personalmente. Sua Santità è andato nel pomeriggio nel suo appartamento e hanno celebrato insieme la Coena Domini. Siamo tutti molto contenti. E’ davvero una bella cosa”. E da fonti vaticane viene giudicato certo come non “strano un gesto di paternità così, in un giorno come questo, il Giovedì Santo”. Si scioglie quindi il ‘mistero’ dell’assenza del Papa nella basilica vaticana dove, più o meno alla stessa ora, celebrava la prima Messa del triduo pasquale il decano del collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re, insieme ai cardinali di Curia, compreso il Segretario di Stato Pietro Parolin. Il Vaticano non aveva motivato l’assenza del Pontefice ad una delle celebrazioni cardine della Settimana Santa. Ma è consuetudine non commentare gli impegni privati del Papa, viene ricordato Oltretevere. Sarebbe stato lo stesso Pontefice a dire al cardinal Becciu di far sapere del loro incontro. Un gesto che si inserisce perfettamente nella scia delle uscite di Papa Francesco nel Giovedì Santo, mai celebrato a ‘casa’ da Bergoglio ma tra le persone più fragili, dai migranti ai disabili, dai detenuti alle persone malate, all’insegna della misericordia e della riconciliazione. E forse oggi è proprio Becciu per il Papa tra le persone con cui praticare “la cultura dell’incontro” ribadita anche oggi nelle parole del Papa in un videomessaggio ad un gruppo argentino. Il 24 settembre dello scorso anno arrivò in serata un comunicato in cui il Vaticano rendeva noto che il Papa aveva accettato le dimissioni di Angelo Becciu da Prefetto della Congregazione per le cause dei santi. Ma perdeva anche le prerogative del cardinalato. In pratica gli restava la ‘porpora’ ma senza nessun diritto e dovere a essa connesso. Scandali finanziari alla base di questa scelta ma a comunicare è stato sempre solo Becciu perché il Vaticano ha chiuso il capitolo con quelle poche scarne righe di quella sera di sei mesi fa. Fu Becciu a dire che il Papa gli aveva detto di avere perso la fiducia in lui. Ma il cardinale si è sempre proclamato estraneo ai fatti che gli venivano attribuiti. E fin dal primo momento ha auspicato che possa avere giustizia, finanche davanti al tribunale vaticano se fosse necessario. Ma in realtà notizie di indagini o precedimenti a suo carico ufficialmente non ce ne sono mai stati.
Fonte Ansa.it