Si godrà il “barbaro trionfo” del governo scelto da italiani che non hanno il suo reddito suonando la lyra (anzi, l’euro) dal suo lussuoso appartamento di Manhattan. Che provvedano ai soccorsi altri milionari radical chic, se proprio ne hanno voglia
Forse l’insuccesso di vendite degli ultimi anni gli ha dato alla testa.
iltempo.it, Pietro de Leo
Contrordine, compagni, il mare può aspettare! E Roberto Saviano dà il due di picche alla proposta lanciata ieri sul Corriere della Sera da Sandro Veronesi circa una mobilitazione “con il corpo”: ossia imbarcarsi fisicamente su una nave ONG che trasporta migranti sul Mediterraneo.
Un’idea, quella di Veronesi, a cinque stelle, nel senso di vip, di lusso, tanto che era aperta ad altri noti milionari, da Jovanotti a Monica Bellucci, da Celentano a Chiara Ferragni e Francesco Totti. Proposta suggestiva di vacanze intelligenti, la versione glamour e non per tutti dell’ andare a farsi i selfie nei villaggi africani mentre si consegnano le caramelle ai poveri bimbi scalzi e con le magliette logore. Invece no, Saviano dice no.
E lo fa rispondendo al collega scrittore dalle colonne, ovviamente, di Repubblica. “La vera rivoluzione oggi è essere moltiplicatore di empatia, qualunque sia il tuo ambito perché nel piccolo spazio di terra che ciascuno di noi occupa può fare tantissimo”. Dunque, “Sandro, prima ancora che a salire sulle imbarcazioni delle Ong attive nel Mediterraneo, invito le persone che hai citato, e tutte le altre che per mancanza di spazio non hai citato, a far sentire la propria voce senza aver paura”.
Questa, dunque, è la ricetta Saviano, contenuta in una lettera lacrimosa e lamentosa, spurgante vittimismo riga dopo riga, dove l’autore di Gomorra sente incombere il groviglio barbarico di quel filo spinato che va da Berlusconi (e ti pareva) a Salvini, all’interno del quale opera così pare di cogliere, della macchina delle fake news e degli odiatori del web. E poi butta là un riferimento che suona tanto di paragone: “Del resto è un vecchio gioco: Giacomo Matteotti venne calunniato sistematicamente dalla canaglia fascista che poi arrivò ad ammazzarlo”. Apoteosi dell’automartirio, insomma.