Il Tar di Strasburgo ha bocciato il decreto del prefetto del Basso Reno che ha imposto a Strasburgo e altri 12 Comuni del dipartimento l’uso obbligatorio della mascherina anche all’aperto e le impone di riscriverlo «entro lunedì» ma evidenziando reali necessità per densità di folla durante certe fasce orarie o in certi comuni o quartieri.
Il provvedimento deve essere «rimodulato» e differenziato, in quanto – afferma il Tar- quello generalizzato (mascherine sempre e ovunque per tutti) è «una grave violazione della libertà personale e di circolazione». La decisione ha già fatto emuli e stamattina analoghi ricorsi sono stati presentati da avvocati a nome di associazioni e semplici cittadini a Parigi, Lione e Nizza.
Il tribunale ha dato tempo alla prefetta, Josiane Chevalier, fino al 7 settembre per riscrivere il provvedimento, sottolineando che dovrà escludere i Comuni e le fasce orarie che non sono caratterizzate «da una forte densità di popolazione» o da «circostanze locali suscettibili di favorire la diffusione» del coronavirus. Se il provvedimento non verrà riscritto, quello attuale «verrà automaticamente sospeso», fa sapere il tribunale, che si ha pronunciato a seguito del ricorso presentato da due operatori sanitari alsaziani.