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Il vecchietto dove lo metto? Con i soldi in una casa di riposo privata

Nelle case di riposo italiane esiste in media 1 posto letto per 41 anziani con una richiesta sempre in crescita e prezzi che vanno dai 1.500 ai 3.000 euro al mese. In crescita le case di riposo private esplose nell’ultimo decennio +40 per cento

Nelle case di riposo italiane esiste in media 1 posto letto per 41 anziani con una richiesta sempre in crescita e prezzi che vanno dai 1.500 ai 3.000 euro al mese con un vero e proprio boom delle case di riposo private che negli ultimi dieci anni hanno aumentato del +40% la loro offerta. E’ quanto emerge da un’analisi della Unione europea delle cooperative Uecoop su dati Sistan in relazione all’operazione della Guardia di Finanza che ha portato alla scoperta a Lecce di una casa di riposo abusiva che ospitava cinque anziani, quattro de quali disabili, allettati e non autosufficienti. Il bisogno di assistenza è in aumento costante – sottolinea Uecoop – con la popolazione over 65 che entro il 2050 sarà di 20 milioni contro i 13,5 attuali mentre i non autosufficienti diventeranno 5 milioni nei prossimi 10 anni, mentre a oggi i posti letto disponibili a livello nazionale sono poco più di 328mila. Le regioni più deficitarie sono la Campania con 149 anziani per posto letto, il Lazio con 88, la Calabria con 75 e la Puglia con una media di 74 anziani per posto disponibile nelle case di riposo. Le situazioni migliori al Nord con il Trentino Alto Adige che guida la classifica con 23 anziani per posto letto, il Piemonte con 24 e il Friuli Venezia Giulia e la Liguria con 27. Fanno comunque meglio della media nazionale Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Molise con valori medi che oscillano fra i 29 e i 34 anziani potenziali per posto letto.

 

L’invecchiamento progressivo della popolazione pone la sfida di un’assistenza di qualità a lungo termine anche all’esterno del perimetro della famiglia – spiega Uecoop – con la necessità di potenziare un sistema di welfare che metta insieme il meglio del pubblico e il meglio del privato con il mondo cooperativo che sta già garantendo assistenza e cura, dentro e fuori le mura domestica grazie a oltre 328mila addetti sul territorio nazionale. Ma se la famiglia resta il principale ambito di vita degli anziani è innegabile che le case di riposo stiano diventando la nuova frontiera dell’assistenza – sottolinea Uecoop – con il record di quasi 500 milioni di euro investiti da società italiane e straniere (per il 60% i capitali sono francesi) nell’ultimo anno per compravendite di strutture per anziani soprattutto nel nord e nel centro Italia fra Lombardia, Piemonte, Lazio e Toscana secondo il report di Collier International Italia.

 

Con 7 posti letto su 10 gestiti da privati – spiega Uecoop – l’assistenza nelle case di riposo è cresciuta per quasi 50mila nuovi posti e le strutture a disposizione degli anziani sono passate da 5.691 a 7.398 con un aumento del 30% nel decennio. Considerato il trend di invecchiamento della popolazione – sottolinea Uecoop – diventa quindi strategico formare una platea di professionisti dell’assistenza in grado di seguire al meglio gli anziani dentro e fuori le residenze, ma è necessario anche aiutare le famiglie che non potendo più seguire un parente a casa sono obbligate a trovare una sistemazione in casa di riposo aggravando il bilancio domestico di un’ulteriore spesa. In questo scenario è necessario potenziare un sistema di welfare che valorizzi – conclude l’Unione europea delle cooperative Uecoop – il meglio di quel mondo cooperativo in grado di affiancare con qualità e professionalità il servizio pubblico, dando risposte ai bisogni della gente e al tempo stesso promuovendo il lavoro e l’occupazione.

 

Foto sotto: anziani davanti alla tivu (laleggepertutti.it)

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