avvocatoinprimafila il metodo apf

Impennata nelle aggressioni alle Forze dell’ordine, Fsp Polizia: “Frutto di assenza di rispetto delle regole tollerata dal sistema e mancanza di strumenti idonei e risposte penali certe”

un branco di scalmanati, gli stessi che inneggiano sotto al corpo penzolante del poliziotto appeso a testa in giù.

“Il sensibile aumento delle aggressioni agli operatori delle forze dell’ordine impegnati in controlli sulle strade avvenuto nei primi sei mesi del 2020, nonostante il lungo lockdown, è il frutto di un’innegabile escalation di intolleranza verso le divise e di totale spregio delle regole fomentato non solo dai continui tentativi di delegittimare chi porta la divisa, ma anche dalla mollezza di un sistema che finisce per tollerare atteggiamenti gravi, contrari al più comune senso delle istituzioni”.

Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale della Federazione Fsp Polizia di Stato, commentando i dati forniti dall’Osservatorio Asaps “Sbirri Pikkiati”, che registrano come in Italia, nei primi sei mesi di quest’anno, gli episodi di aggressioni agli operatori della sicurezza sono stati 1.414, il 20,6% in più rispetto ai 1.123 dello stesso periodo dell’anno scorso.

“Da tempo – continua Mazzetti – lanciamo l’allarme rispetto alla recrudescenza e all’arroganza di atteggiamenti oppositivi, oltraggiosi, pericolosi nei confronti di chi svolge per il Paese la più complicata delle funzioni, e oggi i dati fotografano quanto impetuosa sia la triste realtà. Andare in strada nasconde insidie che quotidianamente possono trasformarsi in tragedie.  Nei primi sei mesi di quest’anno 8 operatori al giorno in media hanno avuto bisogno di ricorrere alle cure dei medici dei pronto soccorso, che hanno emesso un referto ogni tre ore. Ma i relativi dati rispetto alle reazioni del sistema a fronte di queste continue violenze sono ancor più sconfortanti, quando non offensivi della dignità e della sicurezza degli operatori, sempre meno tutelati e garantiti su tutti i fronti. Mancano regole chiare, fuori da ogni ipocrisia, e strumenti che impediscano ogni tipo di contatto fisico, mentre è solo un miraggio la certezza della pena per chi delinque contro un operatore di polizia, e in tal senso è abominevole ritenere che lesioni e oltraggi rientrino nella comune attività professionale. E’ indispensabile, infine, che lo Stato e le Istituzioni si costituiscano sempre parte civile al fianco dei propri servitori in divisa”.

Exit mobile version