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In Italia c’è un “settore” sempre più in espansione: il gioco d’azzardo

Ogni giorno circa 52 mila persone in Italia giocano d’azzardo tra videopoker, gratta e vinci, poker on line. A livello nazionale cono 1,3 milioni gli scommettitori patologici e 200mila persone hanno dovuto ricorrere a prestiti

Ogni giorno in media oltre 52mila persone in Italia giocano d’azzardo fra videopoker, gratta e vinci, poker on line e scommesse varie. E’ quanto emerge da un’elaborazione dell’Unione europea delle cooperative Uecoop su dati Ifc-Cnr in relazione alla crescita del 6,9% delle imprese del gioco arrivate a quota 11.139 secondo l’ultimo report della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Si tratta di un settore in espansione – rileva Uecoop – a fronte di una situazione che registra a livello nazionale oltre 1,3 milioni di scommettitori patologici secondo il Dipartimento delle Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Una questione complessa di cui si fanno carico centinaia di cooperative sociali e di assistenza insieme alle strutture anti dipendenza del Servizio sanitario nazionale con diverse amministrazioni comunali e provinciali che da nord a sud hanno già adottato misure per limitare l’esposizione al pubblico dei videopoker. L’ultima frontiera dell’azzardo – sottolinea Uecoop – sono poker e scommesse on line, ma il sistema più diffuso rimane sempre il gratta e vinci, scelto dal 74% dei giocatori, a seguire il lotto, il superenalotto e le scommesse sportive. E se in pratica tutti accarezzano l’idea di vincere qualcosa o addirittura di diventare ricchi – spiega Uecoop – solo poco più di 1 giocatore su 10 dichiara di avere il bilancio in attivo rispetto ai soldi spesi, con un esborso che nel 2017 a livello nazionale ha superato i 100 miliardi di euro. La ludopatia – rileva Uecoop – è un fenomeno che non incide solo sulla vita del singolo giocatore, ma anche su quanti gli stanno accanto con ripercussioni sia sul fronte lavorativo che familiare con oltre 200mila persone che nell’ultimo anno sono dovute ricorrere a prestiti o hanno danneggiato economicamente se stessi o altre persone. Da non sottovalutare– conclude Uecoop – la vulnerabilità degli anziani che in alcuni casi arrivano a perdere alle “macchinette” anche tutta la pensione.

 

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