Un allenatore di rugby trevigiano è stato “condannato” ad allenare una squadra di migranti come punizione per aver insultato lo scorso gennaio con epiteti razzisti un giocatore di colore del Petrarca. L’episodio, per il quale il coach ha chiesto immediatamente e più volte scusa, è costato all’allenatore otto settimane di squalifica dal campo, con divieto di entrare allo stadio durante tutti i match di campionato fino a metà marzo.
Poi è arrivata però l’idea della “pena alternativa” chiedendo all’allenatore di mettersi a disposizione, in collaborazione con il Rovigo Rugby, per allenare i richiedenti asilo ospiti dell’associazione “Porto Alegre”.
Il protagonista della vicenda, ricorda Sky Sport “è stato Umberto Casellato, allenatore del Rugby Rovigo Delta, espulso dal direttore di gara per aver rivolto, per l’appunto, insulti razzisti contro Jeremy Su’a, giocatore neozelandese di origini samoane del Petrarca Rugby. Il tutto è nato da un fallo commesso proprio dal mediano di mischia e non fischiato dall’arbitro che ha causato la reazione alquanto scomposta del 49enne”.
Dopo la partita Casellato, riportano i siti locali, si è scusato sia con Su’a che con la società ma molto probabilmente questo non basterà ad evitargli una sanzione e una squalifica importante. “Mi dispiace per questo mio comportamento, non fa parte del mio carattere usare queste parole”.
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