In numerose piazze d’Italia è stato organizzato “Io non Rischio”, le manifestazioni coordinate dal Dipartimento di Protezione Civile che si svolgono oggi. Esperti e volontari informano gli italiani sul problema del rischio idrogeologico
In numerose piazze d’Italia è stato organizzato “Io non Rischio”, le manifestazioni coordinate dal Dipartimento di Protezione Civile che si svolgono oggi.
Giunta alla sua settima edizione, “Io non rischio” è una campagna di comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile che verranno trasmesse ai cittadini direttamente da volontari esperti che hanno iniziato un percorso di formazione ad hoc già da diversi anni.
“Prevenzione, pianificazione e preparazione – sottolineano gli esperti – sono le parole d’ordine per la gestione del rischio. In questo senso occorre investire sempre più in politiche di informazione ed educazione della comunità, per diffondere una cultura della resilienza. Sono questi gli obiettivi della campagna nazionale ‘Io non rischio’ sulle buone pratiche di protezione civile. L’azione corretta che ognuno di noi può mettere in campo é fondamentale per la gestione dell’emergenza”.Queste manifestazioni rappresentano un momento per incontrare tanti cittadini e renderli consapevoli su queste tematiche, con la Protezione civile impegnata in un’attività fondamentale ad educare a comportamenti che sembrano banali ma che, in determinate circostanze, possono rivelarsi cruciali. L’Italia è un paese esposto a molti rischi naturali, ma l’esposizione individuale a questi rischi può essere sensibilmente ridotta attraverso la conoscenza del problema, la consapevolezza delle possibili conseguenze e l’adozione di alcuni semplici accorgimenti. Da questi presupposti è nata l’idea originaria di “Io non rischio”: formare i volontari di protezione civile sulla conoscenza e la comunicazione del rischio per poi farli andare in piazza, nella loro città, per incontrare i cittadini e informarli. Il nostro Paese da Nord a Sud cade a pezzi. Con le abbondanti precipitazioni che ormai si verificano in qualsiasi stagione, emerge la realtà di un Paese fragile, dove gli smottamenti sono all’ordine del giorno così come il crollo di opere infrastrutturali. Un Paese dove sono stati chiusi numerosi corsi d’acqua per lasciare spazio alla cementificazione selvaggia.
Foto sotto: volontari della protezione civile incontrano i cittadini (gruppoprotezionecivile.carpediem.it)