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La fine di un mito: anche il brand Versace, da tempo “sfigurato”, non sarà più italiano

Una progressiva, innegabile decadenza ha fatto seguito alla tragica fine di Gianni Versace nel 1997. Le collezioni d’arte e le dimore da sogno del fondatore sono state vendute ormai da anni. Prima che sia troppo tardi la famiglia vende al gruppo Kors

Da huffingtonpost.it

Michael Kors fa shopping a Milano. Stando alle ultime indiscrezioni del Sole24Ore infatti, il gruppo americano avrebbe chiuso l’accordo per l’acquisto di Versace. Accordo che prevede, tra l’altro, l’uscita di scena del fondo Blackstone, che deteneva una quota del 20% della maison italiana, mentre la famiglia Versace manterrà una partecipazione di minoranza.

 

Kors, che un anno fa ha rilevato Jimmy Choo per 1,2 miliardi di dollari, sarebbe dunque in procinto di fare il bis con la griffe fondata alla fine degli anni settanta da Gianni Versace. A dare ulteriore sostanza alle voci sulla chiusura dell’affare anche una mossa della stessa Donatella Versace e del ceo, Jonathan Akeroyd, che avrebbero convocato i dipendenti per una comunicazione.

 

Per quanto riguarda le cifre infine, sembrano trovare conferme quelle riportate già stamattina dal Corriere della Sera, che aveva parlato di un’intesa trovata attorno ai 2 miliardi dollari:

Il prezzo? La società della Medusa sarebbe stata valorizzata 2 miliardi di dollari . Anche l’uscita in corso di alcuni manager viene letta come il segnale di qualcosa che sta avvenendo. I dettagli non si conoscono e occorre comunque andare con cautela perché operazioni di questo livello possono saltare, o modificarsi, anche all’ultimo minuto. Molti, infatti, in questi mesi hanno studiato il dossier Versace. Decisa a trovare un accordo, per esempio, era la Kering di François Henri Pinault che però avrebbe trovato il prezzo troppo alto. Chissà se ci può essere un colpo di scena. Interpellata sui rumors di mercato la società ha risposto con un «no comment».

 

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