Da Feltre a Pedavena hanno sfilato tra ali di pubblico entusiasta gli animali di una decina di malghe sparse nelle Dolomiti Bellunesi e nelle prealpi feltrine e del trevigiano. I campanacci a scandire l’andatura delle mandrie al rientro dall’alpeggio
Corriere delle Alpi, Roberto Curto
PEDAVENA Uno spaccato straordinario di agricoltura, di storia e di economia. Grande festa domenica alla “Gran Adunanza”, la rassegna giunta alla settima edizione che ha raccolto lungo il percorso da Feltre a Pedavena una decina di malghe sparse nelle Dolomiti Bellunesi e nelle prealpi feltrine e del trevigiano. Con i campanacci a scandire l’andatura delle mandrie al rientro dall’alpeggio e una folla che all’arrivo in Birreria Pedavena ha creato due ali di pubblico che hanno sottolineato con gli applausi il lavoro di questi imprenditori della montagna.
Un’edizione baciata dal sole e davvero ben riuscita, grazie anche al commento di Luca Pauletti, ideatore e traino di quella che diventata la principale manifestazione dedicata alla classica desmontegada non solo in provincia di Belluno. Il bestiame addobbato a festa con fiori e ghirlande, campanacci provenienti da preziose collezioni, capaci di regalare “batude” uniche per suono, cadenza e intensità, malgari in abbigliamento tradizionale e la partecipazione di tanti giovani, segno che l’agricoltura, anche se con tutte le difficoltà del momento, ha ancora un futuro. E con essa ce l’ha l’ambiente montano bellunese, di cui questa giovane generazione di agricoltori e allevatori sono i custodi.
Un lavoro di squadra quello messo in campo per organizzare dalla Gran Adunanza, a partire dalle malghe che hanno aderito, che ha coinvolto gli altri protagonisti della sfilata: i Liberi cavalieri bellunesi, il comitato di Pullir con i suoi antichi mestieri, il gruppo Folk di Cesiomaggiore e la banda di Moriago della Battaglia che ha aperto il corteo e alcune aziende agricole. Prezioso il supporto offerto dai Comuni di Feltre e Pedavena e quello dei proprietari dei terreni dove il bestiame ha potuto stazionare in attesa della partenza del corteo. In campo anche i volontari della Pro loco di Pedavena. Cambiata leggermente la formula rispetto agli anni passati, con la manifestazione anticipata e arrivo immediatamente dopo pranzo per permettere a tutti gli interessati di mangiare per poi godersi la passerella degli animali.
A seguire l’evento anche degli esperti da Svizzera e Austria, interessate sia alla manifestazione in quanto tale, sia alla particolare qualità dei campanacci che hanno ornato il bestiame. Pezzi unici, contraddistinti da una fattura di pregio e da una tempra che ha regalato suoni unici. Il corteo ha fatto il suo ingresso nel Parco della Birreria, dove era allestita anche l’accoglienza e gli altri stand legati alla manifestazione: vendita di formaggi di malga, un’area con attrezzatura da agricoltura e giardinaggio e il grande capannone dove è stato preparato un mega spiedo accompagnato dalla polenta di mais sponcio preparato dagli uomini della cooperativa La Fiorita. Nel pomeriggio la festa è proseguita con le esibizioni della banda di Moriago e del gruppo Folk di Cesio, e con la dimostrazione della lavorazione del latte per la produzione di formaggio. Applausi anche per Stefania Geronazzo, la giovane ragazza trevigiana che si è diplomata all’Istituto agrario di Vellai e che grazie alla sua abilità nell’uso della motosega ha partecipato alle recenti olimpiadi del boscaiolo rappresentando l’Italia.