Le proteste dei portuali, e in particolare di quelli di Trieste, scuotono l’Italia tra pericolo di blocco delle merci, incubo della crescita di contagi e ordine pubblico. La manifestazione dei portuali contro l’obbligatorietà del Green pass sul posto di lavoro, che ha visto la partecipazione di 15mila persone (numero molto rilevante per una città di 200 mila abitanti) ha sancito per Trieste il titolo di capitale della protesta no vax o, più in generale, no green pass. Non a caso al primo turno delle amministrative il movimento 3V (no vax) ha ottenuto il voto del 4.59% dei triestini che si sono recati alle urne.
Secondo un sondaggio condotto da SWG tra il 6 e l’8 ottobre scorso, dunque prima dell’obbligatorietà del green pass sul luogo di lavoro e delle relative proteste dei portuali, la maggioranza degli italiani è critica nei confronti delle manifestazioni anti green pass ma quasi 3 su 10 ne comprendono le ragioni. Perciò ANSA e DataMediaHub hanno approfondito il sentiment degli italiani sulle proteste dei portuali analizzando le conversazioni online (social + news online + blog e forum) sul tema, con un focus su Facebook che è la piattaforma social più popolata e dunque maggiormente rappresentativa dei pensieri dei cittadini.
Escluso Facebook le citazioni relative ai portuali sono state più di 225mila, da parte di oltre 14mila autori unici, i cui contenuti hanno coinvolto (like + condivisioni e commenti) circa 1,4 milioni di persone. Il contenuto che ha creato maggior coinvolgimento è stato quello di Peter Imanuelsen, giornalista svedese che infatti su Twitter ha come nick name @PeterSweden, che la sera dell’avvio delle proteste ha twittato l’invito a solidarizzare con i portuali. Invito ampiamente raccolto con quasi 10mila retweet e circa 17mila mi piace.
Netta prevalenza di sentiment negativo, di emozioni negative legate alle verbalizzazioni online relative ai portuali. Una negatività che però prevalentemente non è di contrarietà alle proteste dei lavoratori ma di sostegno alla protesta e di sdegno per la gestione dell’ordine pubblico giudicato eccessivo. Orientamento che viene confermato anche dall’analisi specifica delle conversazioni su Facebook relative alla questione. Infatti, degli oltre 20mila post, che hanno generato 3,7 milioni di interazioni (like + reaction + commenti e condivisioni), due dei primi tre per livello di coinvolgimento sono di solidarietà alle proteste, con la colletta a sostegno lanciata da una piccola testata locale, ‘9MQ’, che ottiene quasi 22mila condivisioni.
Sappiamo che il movimento no green pass/ no vax è particolarmente attivo sui social e che quanto favorevole alle loro tesi diviene virale per l’elevato numero, appunto, di condivisioni, ma si tratta comunque di un segnale da non sottovalutare.
Fonte Ansa.it