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La Roma giusta, le case che salvarono gli ebrei

(ANSA) – ROMA, 12 NOV – Ci fu una Roma che non si rassegnò
all’orrore, che non si voltò dall’altra parte e ospitò nelle sue
case, salvandoli, gli ebrei durante l’occupazione nazista. Il
Giusto civico è l’iniziativa, nata da una costola del Best
Practice Award (che premia ogni anno la Roma migliore), per
ricordare le famiglie che aprirono le porte a chi, perseguitato.
    si ritrovò senza tetto nè futuro.
    “Il tema della ‘scelta’ lega come un filo rosso il percorso
di questo viaggio nella memoria, che via via si arricchisce di
nuove storie, grazie al lavoro di ricerca storica delle
studentesse e degli studenti delle scuole promosso da Roma BPA e
dalla Rete di scuole ‘Memorie. Una città, mille storie’ ”
afferma Paolo Masini, ideatore del progetto e Presidente di Roma
BPA – Mamma Roma e i suoi figli migliori.
    L’ultimo civico, di questo itinerario resistente, si trova in
vai Siacci, in un villino che ospitò ebrei che diversamente
sarebbero stati destinati a morte certa: domenica 14 Novembre il
segno del Giusto civico sarà aposto al numero 12 di via Siacci,
proprio accanto al villino dove le famiglie Laj e Giordano, che
in esso abitavano, offrirono un sicuro rifugio ai coniugi Soria,
una coppia di ebrei nascosta presso di loro fino alla
liberazione di Roma, il 4 giugno del ’44. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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