Francesca Peirotti, trentunenne di Cuneo residente a Marsiglia, è stata condannata da un tribunale francese a sei mesi di carcere per aver aiutato otto migranti ad attraversare il confine da Ventimiglia verso Mentone
E’ stata condannata dalla corte d’appello di Aix En Provence a sei mesi di carcere, con sospensione condizionale della pena per aver aiutato otto migranti ad attraversare il confine da Ventimiglia verso Mentone. Francesca Peirotti, trentunenne originaria di Cuneo, ma da tempo residente a Marsiglia, è accusata di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in territorio francese”.
Alla giovane, animatrice socio-culturale molto attiva sui temi dell’immigrazione, viene contestato di aver trasportato su un furgone con il logo della Croce Rossa otto richiedenti asilo (tra cui anche un neonato) arrivati in Italia da Eritrea e Ciad e rimasti bloccati a Ventimiglia. La ragazza era stata bloccata dalla gendarmeria francese sull’autostrada A8 all’altezza di Mentone lo scorso 8 novembre 2016. Il tribunale di Nizza, che non aveva accolto la richiesta di condanna della procura, l’aveva giudicata in primo grado a maggio dell’anno scorso comminandole una multa di 1000 euro. Peirotti aveva quindi fatto ricorso in appello contro la multa, ma la corte ha deciso per una pena ben più grave a cui potrebbe aggiungersi anche l’interdizione a vivere nella regione francese per i prossimi cinque anni, se la condanna dovesse essere confermata anche in cassazione. La ragazza, assistita dal suo avvocato, ha già presentato ricorso alla corte di cassazione di Parigi e, se necessario, andrà in giudizio fino alla corte europea. “La solidarietà non può essere un reato”, ha più volte spiegato la giovane che in passato aveva passato sei mesi nella Jungle di Calais.