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La veterinaria Sara Platto racconta i suoi 33 giorni di isolamento e il non rientro in Italia da Wuhan

Io, italiana a Wuhan, vi spiego perché sono rimasta in Cina” la veterinaria Sara Platto racconta i suoi 33 giorni di isolamento in casa e cosa l’ha spinta a non rientrare in Italia

Fede e ragione. Preghiere e raziocinio scientifico. Sono i due piani del racconto che la veterinaria Sara Platto, ultima italiana rimasta a Wuhan, affida a Interris.it. Nelle sue parole un legame solidissimo unisce razionalità e devozione. A partire dalla più intima radice: quella familiare. “Provengo da una famiglia profondamente cattolica”, spiega.

Perché l’Italia è sotto gli occhi del mondo per l’alto numero di contagi?

“In Italia c’è stata una mancanza di informazione tempestiva da parte delle autorità. Soprattutto da parte dei mass media c’è stata una rappresentazione allarmistica e irreale della situazione. Si è descritta la Lombardia come se fosse Wuhan. In Italia siete lontanissimi da come ci siamo ritrovato noi qui a Wuhan”.

Com’è l’emergenza coronavirus in Italia vista da Wuhan?
“Gli italiani si stanno spaventando a causa dell’allarmismo alimentato in modo irresponsabile dalla grande maggioranza dei mass media. Sono indignata per questo comportamento realmente inqualificabile”.

Quali sono stati a suo parere gli effetti?
“Il sistema Italia, nel suo insieme, ha perso un mese di tempo criticando la crisi per la gestione dell’epidemia invece di prepararsi alla gestione di un’emergenza che sarebbe evidentemente arrivata”… CONTINUA LEGGERE  L’ARTICOLO 

 

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