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L’Austria si porta via le aziende di Marca. E la politica (come sempre) si spaventa. Ma non si muove

Imprenditori veneti invogliati sempre di più a spostarsi nella vicina Carinzia dove c’è un fisco più morbido e meno burocrazia. Giovedì 22 novembre incontro a Treviso tra società di Stato austriache e imprenditori locali. Fuga dalla Marca?

Un secolo dopo la sconfitta nella Grande Guerra, di cui in questo mese si sono organizzate diverse celebrazioni, l’Austria intende riconquistare il Veneto. Quel Veneto che ha governato per diversi decenni soprattutto dopo la caduta della Repubblica di Venezia nel 1797. Un po’ di storia aiuta sempre a rinfrescarci la memoria. L’Austria questa volta non userà cannoni, fucili, mitragliatrici per riconquistarci. Arriverà con ghiotte proposte quali fisco leggero, burocrazia snella che nell’intera Italia, non solo in Veneto, sono da decenni racchiuse nel libro dei sogni. Giovedì 22 novembre a Treviso all’Hotel Maggior Consiglio di Treviso si volgerà “L’Open Day Austria”, una giornata dedicata agli imprenditori trevigiani invogliati ad investire oltre il Brennero e oltre Tarvisio. Un appuntamento organizzato dalle ABA-Invest in Austria e BABEG-Invest in Carinzia agenzie governative nazionali a caccia di investitori. Il messaggio è chiaro “Cari imprenditori del Nordest venite da noi. Si sta decisamente meglio”. Ma questo incontro non rappresenta  una novità. Da quasi un decennio la Carinzia che dista due ore dalla Marca Trevigiana invita gli imprenditori nordestini a traslocare. Nel 2010 anche nella sede della Provincia di Venezia si stipulò una sorta di accordo per favorire l’ingresso delle nostre aziende nel Land che fu governato da Jorg Haider, uno tra i primi a favorire accordi tra la Carinzia e le spiagge dell’Alto Adriatico. Come sempre i politici italiani “chiudono le stalle quando le vacche sono scappate”. E usando la solita demagogia  per bloccare la fuga delle imprese della Marca verso la terra austriaca. Ma non sarà facile, visto che la politica dei “grillini” sul fronte economico si sta rivelando fallimentare, nè più, nè meno di quella attuata dal Governo Renzi. E se gli imprenditori veneti o del Nord Italia vengono invogliati a spostarsi in Austria favoriti da un fisco “amico” e non venire continuamente tartassati dal Governo Monti in poi, non sarà facile bloccarli. Per le imprese agricole il discorso è diverso. “Ci sono altre regole e regimi fiscali” spiega Fiorenzo Lorenzon componente della Commissione Prezzi Uve e Vini della Camera di Commercio di Treviso. Il rischio è che si possa andare ad impoverire il territorio. E’ ora che la politica dia segni di vita e non i soliti slogan signor onorevole Raffaele Baratto!

Foto sotto: area industriale in Austria per favorire imprenditori italiani (exportiamo.it) 

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