(ANSA) – ROMA, 30 MAR – “La terribile prova della pandemia ha
messo a nudo i limiti del nostro sistema socioeconomico. Nel
mondo del lavoro si sono aggravate le diseguaglianze esistenti e
create nuove povertà”. Lo dice la Cei nel messaggio per il Primo
maggio indicando tre categorie: “lavoratori di alta qualifica o
comunque tutelati e privilegiati che non hanno visto la loro
posizione a rischio”, “lavoratori in settori o attività a forte
rischio” come “commercio, spettacoli, ristorazione, artigiani”,
e disoccupati o irregolari che hanno vissuto “la situazione più
difficile perché fuori dalle reti di protezione ufficiali del
welfare”. Ma la situazione potrebbe peggiorare. “Va considerato
il fatto che il Governo ha bloccato i licenziamenti, ma quando
il blocco verrà tolto la situazione diventerà realmente
drammatica”, sottolinea la Cei.
I vescovi italiani infine promuovono lo smart working: “L’esercitazione forzata di lavoro a distanza a cui siamo stati
costretti ci ha fatto esplorare possibilità di conciliazione tra
tempo del lavoro e tempo delle relazioni e degli affetti che
prima non conoscevamo”. (ANSA).
Fonte Ansa.it