Il vicepresidente emerito della Consulta Dott. Paolo Maddalena sembra aver -affermato- a taluni organi di stampa nazionali che: “Possiamo portare davanti alla Corte Costituzionale le leggi di Monti, di Berlusconi, di Prodi, perché ogni legge che abbia violato la carta costituzionale è nulla…….”.
Abbiamo intervistato l’avvocato Saverio Lauretta, impegnato con un team nazionale di avvocati ad affrontare lo studio e l’analisi legale di tutto ciò che oggi sta capitando e gli abbiamo chiesto di aiutarci a comprendere il significato e la portata espressa nell’ affermazione dell’Emerito Dott. Paolo Maddalena.
Avvocato Saverio Lauretta Lei conosce il vicepresidente emerito della Consulta Dott. Paolo Maddalena ?
“ Personalmente non conosco il dott. Paolo Maddalena se non per l’illustre personalità che è,soprattutto perché è appartenuto agli alti ranghi di apparato dello Stato Italiano fino a svolgere le funzioni di presidente della Corte Costituzionale e che il suo mandato è giunto a temine il 30 luglio 2011. So che è autore di molti testi e che è effettivamente un’eminente personalità in ambito giuridico. Questo è quello che conosco di Lui dal profilo che Wikipedia definisce.”
Ci può aiutare a comprendere, in modo pratico, cosa significa Violare la Carta Costituzionale?
“Premesso che, come tutti sappiamo, la Costituzione Italiana (anche chiamata Carta costituzionale), per la quale sono anche morti tanti nostri nonni, è il documento più bello, armonioso e rispettoso che possa esistere nel quadro normativo oggi esistente, mi permetto di dire che, noi cittadini di questa Repubblica, siamo chiamati non solo a rispettare quanto contenuto nella Costituzione ma soprattutto a tutelare tutto ciò che in Essa è sancito cosi come la Costituzione stessa ci tutela e protegge.
Per quello che personalmente posso testimoniare, anche da persone che ho conosciuto di altri paesi, sono orgoglioso nel dire che la nostra Carta Costituzionale è invidiata per il fondamento di libertà e di rispetto che sottende ogni suo principio rispetto alle norme che la compongono.
Detto questo, anche se non è affatto esaustiva come definizione, la Carta Costituzionale rappresenta la legge fondamentale che fissa l’organizzazione dello Stato, le regole e i principi posti a fondamento dell’intero ordinamento giuridico, che nessuno può violare.
Questo significa che nel nostro ordinamento la Carta Costituzionale occupa il primo posto in alto dopodiché, a seguire verso il basso, le leggi del Parlamento, i decreti leggi e decreti legislativi Governo e così via a scendere le altre fonti di diritto.
Tale rapporto di gerarchia implica che la norma di grado inferiore non può mai modificare o abrogare la norma di grado superiore; quest’ultima invece può sempre modificare o abrogare la norma di grado inferiore. Le norme di pari grado possono modificarsi reciprocamente in base al criterio cronologico, per cui la norma successiva nel tempo può modificare o abrogare la norma anteriore di pari grado.
Per quanto detto, la Costituzione sta al di sopra di tutto per cui ogni legge del Parlamento, ogni decreto del Governo e così via debbono assolutamente rispettare le norme contenute nella Carta Costituzionale perché, in caso contrario, la Legge che ha violato anche una sola delle norme della Costituzione è “Incostituzionale” cosi come “Incostituzionale” è il decreto che ha violato anche una sola delle norme della Costituzione e così via.
A tutela di ciò, nel nostro ordinamento, è prevista la c.d. “Questione di legittimità costituzionale” che consiste nella possibilità di ottenere una decisione della Corte Costituzionale circa l’apparente contrasto di un determinato atto con la Costituzione.
Al riguardo sono sindacabili, ai sensi dell’art. 137 Cost., la legge (sia formale ordinaria che costituzionale, entrambe per vizi formali dovuti a violazione di regole procedurali e vizi materiali dovuti a violazione di limiti espliciti o impliciti nonché principi supremi dell’ordinamento) e gli atti aventi forza di legge (decreti legge e decreti legislativi); restano pertanto escluse dal sindacato della Corte le consuetudini, le norme di diritto internazionale privato e comunitario.
In definitiva ogni atto (legge, decreto legge e legislativo e così via) che abbia violato la carta costituzionale è nullo o annullabile”.
Il vicepresidente emerito della Consulta Dott. Paolo Maddalena sembra aver oggi affermato, che “Possiamo portare davanti alla Corte Costituzionale le leggi di Monti, di Berlusconi, di Prodi, perché ogni legge abbia violato la carta costituzionale è nulla”. Ci puo’ spiegare cosa significa?
“Io non conosco affatto i termini della questione, ma se lo dice il dott. Paolo Maddalena non ho dubbio di credere che dette Sue possibili affermazioni possano essere legittime, ponderate e vere. Tuttavia, se cosi fosse, parliamo, di un periodo in cui, credo forse, il Dott. Paolo Maddalena svolgeva le Sue funzioni proprio presso la Corte Costituzionale dove, per alcuni mesi, è pure stato Presidente della Consulta.
Pertanto, poiché credo fermentante nello Stato e nei suoi Apparati, suggerisco al Dott. Paolo Maddalena di poter chiarire agli Italiani se, quando era nelle Sue funzioni, ha avuto modo ed occasione di affrontare ufficialmente queste vicende normative e se non lo ha fatto o non ha avuto modo di farlo perché sta ritenendo di sollevare adesso tali questioni?
Tutto questo perché, a mio modesto avviso, il dubbio che altrimenti potrebbe rischiare di insorgere, in un momento in cui oggi più che mai bisogna essere prudenti rispetto alla situazione che stiamo indistintamente vivendo, potrebbe essere quello che noi Italiani oltre ai problemi che stiamo vivendo, dobbiamo pure affrontare l’ansia, scaturente da possibili tentativi di convincimento, che certe possibili verità dobbiamo aspettarci che possano anche emergere da alte eminenze solo quando queste escono fuori dai ranghi degli apparati dello Stato a cui hanno fatto parte.
Se così fosse, allora, la cosa, personalmente, la reputo indegna, irrispettosa e di alto tradimento e, in questo caso su queste vicende ravviso, certamente plausibile, anche un possibile intervento da parte della Magistratura Ordinaria competente in quanto la legalità, la giustizia e la verità stanno al di sopra di ogni cosa, proprio come ci insegna la Costituzione.”
di S.C.