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Liguria apripista per studio pandemia da acque reflue

(ANSA) – GENOVA, 27 APR – Per prevedere l’andamento della
pandemia Covid con due settimane di anticipo rispetto ai
tamponi, in Liguria è partito un monitoraggio in tempo reale
delle acque reflue in 27 impianti di depurazione. Il metodo è
stato validato dall’Iss e adottato a livello nazionale. Il
progetto è stato presentato dal presidente della Regione Liguria
Giovanni Toti, dal rettore dell’Università di Genova Federico
Delfino e dal direttore generale di Arpal Carlo Emanuele Pepe
insieme al commissario straordinario dell’Agenzia ligure per la
sanità (Alisa) Francesco Quaglia.
    I primi campionamenti sono partiti a luglio 2020, hanno
trattato sia acque reflue congelate sia non, individuando
concentrazioni della presenza del virus fino a 1.000-2.000 copie
genomiche per litro. “Il sistema consente di rilevare
l’andamento territoriale del contagio con 14 giorni di anticipo
rispetto al tracciamento tradizionale, effettuato con l’uso dei
tamponi, e rappresenta quindi uno straordinario strumento per
assumere decisioni tempestive e mirate. In questo modo possiamo
tenere sotto controllo l’andamento della pandemia anche in aree
molto piccole come le località turistiche: un aspetto importante
in vista della stagione estiva. Il metodo è infatti in grado di
rilevare la diffusione del Covid sulla popolazione, asintomatici
compresi, anche di un piccolo centro abitato o di un quartiere,
restituendo informazioni utili – conclude Toti – ad esempio per
prevenire di circa due settimane un picco epidemico laddove non
si registrino ancora dati significativi sui ricoveri
ospedalieri”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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