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LIVIO CAPUTO, STORICA FIRMA DEL GIORNALISMO, POLITICO INTEGERRIMO

Esponente del movimento liberale italiano

Il presidente Achille Colombo Clerici, i vice presidenti, i componenti la Giunta e il Consiglio Direttivo, il segretario generale, consulenti e collaboratori  di Assoedilizia- Associazione della Proprieta’ Edilizia nonché il direttivo e i soci di Amici di Milano partecipano con profondo cordoglio al lutto della famiglia, di Milano e del Paese per la scomparsa del senatore, giornalista e scrittore Livio Caputo.

Considerato uno degli esponenti più in vista del movimento liberale italiano, Caputo era nato a Vienna il 24 agosto del 1933.  Laureato in Giurisprudenza a Torino, aveva intrapreso la carriera giornalistica già durante gli anni dello studio, diventando corrispondente da Bonn per il Corriere d’Informazione e il settimanale Gente, per poi trasferirsi a Londra come inviato dei quotidiani Il Resto del Carlino e La Nazione e del settimanale Epoca. Nel 1965 venne inviato a New York, come capo della redazione dei periodici della Arnoldo Mondadori Editore. Rientrato in Italia nel 1970, fu inviato per Epoca, di cui divenne per un breve periodo direttore nel 1976. In seguito entrò come inviato ed editorialista nel quotidiano Il Giornale, fondato e diretto da Indro Montanelli di cui divenne amico, e si distinse come uno dei commentatori di Telemontecarlo. Nel 1979 subentrò a Nino Nutrizio alla guida del quotidiano La Notte, restando in carica fino al 1984. Passato al Corriere della Sera come capo dei servizi esteri, nel 1992 tornò al Giornale come vicedirettore.

Candidato al Senato nelle file di Forza Italia, nel 1994, venne eletto e diventò prima vice capogruppo vicario e poi sottosegretario agli Affari Esteri. Non fu rieletto nel 1996, ma l’anno seguente entrò nel Consiglio comunale di Milano, dove rimase fino al 2006.

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