Nonostante la recinzione anti-lupo un branco ha fatto strage e il danno è davvero ingente. Ci sono pecore da abbattere o che possono essere curate, e molte abortiranno. I lupi avrebbero potuto aggredire anche gli uomini
Venti pecore uccise e cinquanta ferite. E’ il tragico bilancio dell’attacco dei lupi ai danni dell’azienda Fratelli Sanna a Radi, nel comune di Monteroni d’Arbia. L’amara scoperta – si legge su ‘La Nazione’ – è stata fatta lunedì all’alba da Antonio Sanna, che con i fratelli Paolo e Vittoria porta avanti l’azienda di famiglia: “Ho visto le pecore nel recinto impaurite e ho capito che c’era qualcosa. Così – racconta l’uomo – mi sono avvicinato al recinto, lo ho illuminato e mi sono accorto della strage. Ho fatto il giro della recinzione, che è anti-lupo, e ho visto due grossi esemplari allontanarsi, ma sono convinto che fossero molti di più”. Non è la prima volta che l’azienda subisce degli attacchi: era già successo nel 2014 e nel 2016 ma in maniera limitata. Sembrava che la situazione si fosse tranquillizzata, invece no. Sanna non nasconde la sua rabbia: “Il danno è difficile da calcolare. Tra i capi colpiti dovremmo individuare quelli da curare e quelli da sopprimere, si verificheranno aborti e quant’altro, ci vorrà circa un mese per arrivare a una stima precisa ma sappiamo è che la somma è ingente. Per evitare questi attacchi bisogna che questi animali non circolino più sul nostro territorio, perché il lupo è incompatibile con l’allevatore.
Lo Stato – conclude Sanna – tutela la selvaggina nell’interesse della collettività e nella collettività ci dovrei essere anche io, ma quando subisco predazioni di questo genere, aspetto che qualcuno mi dica se la tutela riguarda anche il mio interesse di imprenditore agricolo o no. Così non posso dare un futuro a mio figlio che vuole fare l’allevatore”. Sul posto sono arrivati gli addetti del Servizio veterinario dell’Asl e il sindaco di Monteroni, Gabriele Berni, che ha spiegato: “Sono corso sul posto appena mi hanno avvisato per vedere di persona l’entità del danno e devo dire che si tratta di una cosa decisamente significativa. Esprimo quindi la mia vicinanza all’azienda Sanna, che è una realtà produttiva rilevante del nostro territorio. Come amministrazione comunale, anche se non appartiene alle mie competenze, intendo farmi portavoce per segnalare la cosa alle istituzioni per evitare questo tipo di problemi. Le nostre aziende devono infatti essere messe nelle condizioni di poter lavorare”.
E mentre l’associazione ‘L’Unione fa la forza’ ha immediatamente contattato la Regione Toscana per segnalare l’episodio e chiedere provvedimenti, in campo è sceso anche il direttore di Coldiretti Siena, Simone Solfanelli: “E’ una vicenda di una gravità inaudita. I lupi trovati nel capannone avrebbero potuto aggredire anche gli uomini. Qualsiasi spesa legale dovrà essere affrontata dalla famiglia Sanna, qualsiasi avvocato sarà necessario, le spese saranno sostenute da Coldiretti”.
Fonte: Agi