(ANSA) – GAVORRANO (GROSSETO), 25 GEN – La madre che da
stamani ha protestato salendo sulla torre di una miniera a
Gavorrano (Grosseto) ha ottenuto con il suo gesto il rilascio
del Green pass per il figlio autistico cui era stato tolto
perché ammalatosi di Covid. Dopo la guarigione, però, la donna
non riusciva ad avere il documento, da ben 12 giorni, ma poi,
grazie a questa protesta, tra Asl, Regione Toscana e Ministero
della Salute è stato risolto il problema informatico che
bloccava la riattivazione del certificato. Rassicurata di
questo, la donna è scesa dalla torre interrompendo la sua
iniziativa. I carabinieri gli hanno consegnato il Green pass.
“Sto chiamando ogni ufficio, ma non riesco ad avere il
certificato – aveva spiegato la mattina quando è salita sulla
torre -. Mio figlio ha 20 anni ed è autistico. Ha avuto il Covid
ed è guarito il 13 gennaio ma da allora non riesco ad avere il
suo Green pass. Ho chiamato ogni ufficio, ho parlato anche col
sindaco Andrea Biondi che è stato molto gentile ma mi dice che
non ha potuto fare nulla. Sembra ci sia un intoppo nel sistema
informatico che impedisce il rilascio del certificato”. La donna
è salita sul castello della torre mineraria di pozzo ‘Roma’ a
Gavorrano. “Sto compiendo un piccolo reato, lo so – racconta –
ma non faccio nulla di pericoloso se non per me stessa. Ho già
avvertito i carabinieri”.
Poi, nel primo pomeriggio, la svolta. “La comunicazione di
guarigione da Covid e quindi di fine quarantena è stata
notificata al sistema regionale nei tempi previsti, il 13
gennaio – ha spiegato il dg della Asl Sud est Antonio D’Urso -.
Avrebbe dovuto seguire la riattivazione del Green pass che
invece non è avvenuta verosimilmente per un problema
tecnico-informatico successivo nella trasmissione delle
informazioni al Ministero della Salute deputato allo ‘sblocco’
della certificazione verde”. Quindi “abbiamo nuovamente inviato
la comunicazione di fine guarigione e abbiamo appurato che il
Green pass del ragazzo è stato riattivato”. (ANSA).
Fonte Ansa.it