(ANSA) – PALERMO, 13 LUG – Con il murale che ritrae il
giudice Paolo Borsellino si completa La porta di Giganti,
un’opera della Fondazione Giovanni Falcone, realizzata
dall’artista Andrea Buglisi con il contributo della Regione
Lazio. E’ l’ultimo capitolo del progetto Spazi Capaci-Comunità
Capaci, un’iniziativa della Fondazione Falcone che, attraverso
l’arte, si propone di rinnovare il rapporto tra le città e i
cittadini, curato da Alessandro de Lisi. Il murale che riproduce
il volto del giudice ucciso in via D’Amelio il 19 luglio del
1992 insieme agli agenti della scorta Eddie Walter Cosina,
Emanuela Loi, Claudio Traina, Agostino Catalano e Vincenzo Li
Muli, è stato realizzato su una superficie di oltre novecento
metri quadrati, su un palazzo di sei piani in via Sampolo, in
prossimità dell’aula bunker del tribunale di Palermo, teatro del
maxiprocesso alla mafia, accanto al grande ritratto di Giovanni
Falcone, completato per lo scorso 23 maggio. “Con questo
ritratto la Fondazione intende manifestare tutta la sua
gratitudine nei confronti di un uomo coraggioso, un uomo che
conosceva il suo drammatico destino e non si è sottratto ad
esso. Una figura che in qualche modo ricorda i protagonisti di
certe tragedie greche, pronti al sacrificio nonostante fossero
consapevoli della sorte a cui erano condannati. Paolo
Borsellino, come mio fratello Giovanni, non si sentiva un eroe,
era semplicemente un uomo dello Stato. Credeva nelle
istituzioni, credeva nella giustizia e ha fatto il suo dovere
fino in fondo”, dice Maria Falcone, sorella del magistrato
assassinato e presidente della Fondazione Falcone. “L’opera che
abbiamo voluto realizzare, è inoltre un regalo a questa nostra
città per troppo tempo sfregiata dal brutto del sacco edilizio.
L’augurio è che i volti di Giovanni e di Paolo ci indichino la
strada”, spiega. “Questo è un omaggio alla famiglia di Paolo
Borsellino e alla città di Palermo” spiega Alessandro de Lisi.
(ANSA).
Fonte Ansa.it