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Mafia: dura condanna al “clan di Pachino” che preparava un’autobomba contro Borrometi

Paolo Borrometi, il giornalista che vive da anni sotto scorta per le sue coraggiose denunce alla mafia:
“Oggi penso sia stata scritta una meravigliosa pagina di giustizia, in un territorio dove le denunce scarseggiano”

“Oggi penso sia stata scritta una meravigliosa pagina di giustizia. In un territorio dove le denunce scarseggiano, la sentenza odierna dimostra che denunciare conviene”. Lo ha detto il giornalista Paolo Borrometi dopo la sentenza di condanna a 2 anni e otto mesi di Francesco De Carolis, accusato di tentata violenza privata aggravata dal metodo mafioso. “A poche settimane da quelle drammatiche intercettazioni – ha aggiunto il direttore del sito LaSpia.it e collaboratore dell’Agi – dalle quali è emerso che il clan di Pachino organizzava un attentato con un’autobomba contro di me e la mia scorta, questa sentenza penso sia la risposta più importante. Lo so che oggi è una tappa, che ci saranno ancora tanti momenti difficili e di grande paura. So che Cosa nostra non lascia inevase le proprie condanne a morte. Ma il mio sorriso, quello che avrebbero voluto farmi perdere, seppure stanco, è ancora presente, così come la voglia di mettere in luce gli affari mafiosi dei clan che, fra Ragusa e Siracusa, vorrebbero togliere il futuro a tutti noi”.

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