In occasione dell’omicidio del giudice Giovanni Falcone, avvenuto 26 anni fa, ma anche di Paolo Borsellino e dei loro uomini delle scorte, da Palermo e da tutta Italia si leva alto il “no” della società civile a ogni tipo di attività malavitosa
Palermo – E’ nel nome degli angeli del passato e del presente, degli uomini e delle donne delle scorte che hanno rischiato e rischiano quotidianamente la vita per proteggere servitori dello Stato, che oggi si fa memoria, 26 anni dopo, delle vittime delle stragi di Capaci e di via D’Amelio in cui persero la vita i giudici Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti delle loro scorte Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Claudio Traina.
Oltre 70 mila ragazze e ragazzi coinvolti in tutta Italia nelle iniziative di #PalermoChiamaItalia promosse dal ministero dell’Istruzione e dalla Fondazione Falcone. Nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci migliaia di studenti delle scuole e delle università ricordano il sacrificio dei servitori dello Stato uccisi dalla mafia.
“Ogni governo e ogni Parlamento devono avere come priorità la lotta alla mafia. Nel nostro Paese la mafia esiste e noi dobbiamo sconfiggerla definitivamente, sia con i provvedimenti antimafia che con gli investimenti nelle scuole per la formazione e l’educazione. La mafia non può durare in eterno“, ha detto il preside della Camera, Roberto Fico, all’arrivo della Nave della legalità al porto di Palermo.
“Ogni anno per me questa è la sensazione più bella. I ragazzi studiano tutto l’anno e ci danno la speranza che ce la possiamo fare. Gli insegnanti inoltre ci permettono di far camminare le idee di Giovanni sulle gambe di tanti giovani. Non abbiamo ancora vinto le mafie e le notizie degli ultimi giorni ci danno la consapevolezza che esiste una mafia silente, ma continuiamo lo stesso a lottare“, gli fa eco Maria Falcone, sorella del giudice ucciso.
Le celebrazioni istituzionali nell’aula bunker dell’Ucciardone, luogo simbolo del Maxiprocesso a Cosa nostra. Attività nelle piazze e nelle scuole della città. A Palermo gli studenti siciliani, ma anche gli oltre mille ragazzi della Nave della legalità salpata ieri pomeriggio dal porto di Civitavecchia alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un no alle mafie rilanciato oggi in sette Regioni (Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia e Umbria) da migliaia di studentesse e studenti in una sorta di staffetta a distanza.
A coordinare le attività nelle città coinvolte, gli Uffici scolastici regionali. Nell’aula bunker premiate le studentesse e gli studenti vincitori del concorso “Angeli custodi: l’esempio del coraggio, il valore della memoria”; e al coro dell’Istituto Comprensivo “Sperone Pertini” di Palermo il compito di intonare il brano rap dal titolo “In questa citta'”, preparato per l’occasione. Gli studenti primi classificati avranno l’opportunità di volare negli Usa, dal 23 al 30 giugno, per un viaggio della legalità tra Washington e New York che li porterà anche a Quantico, sede dell’Accademia dell’Fbi, nel cui giardino si trova la statua di Falcone.
Quindici scuole vincitrici di Palermo e provincia sono peraltro le protagoniste delle manifestazioni in città: vere e proprie piazze della legalità, aperte al pubblico, per incontri, seminari, dibattiti, performance teatrali.
Nel pomeriggio i due tradizionali cortei di #PalermoChiamaItalia, che vedono protagoniste le scuole, ma che saranno aperti a tutta la città: il primo alle 15.30 da via D’Amelio, il secondo alle 16 dall’Aula Bunker per ritrovarsi davanti all’Albero Falcone, in via Notarbartolo, per il Silenzio, alle 17.58, l’ora della strage di Capaci.
La giornata si chiude in serata con una messa, alle 19, presso la chiesa di San Domenico, in ricordo delle vittime di mafia e poi da un concerto della banda della Polizia di Stato, al Teatro Massimo
Per il secondo anno consecutivo, inoltre, presentati a Palermo i progetti delle Università della Legalità, i 23 atenei che hanno aderito al Protocollo d’intesa siglato il 23 maggio del 2016 tra il Miur, la Conferenza dei Rettori delle Universita’ Italiane, il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari e la Fondazione Falcone, con l’obiettivo di promuovere la cultura della memoria e dell’impegno attraverso un percorso di sensibilizzazione e formazione del mondo accademico.
Il Miur e la Fondazione Falcone uniscono le piazze di #PalermoChiamaItalia e tutte le scuole che vogliono partecipare facendo sentire la loro voce per dire “no” alle mafie utilizzando anche i canali social. Sui profili twitter @MiurSocial e @23maggioItalia le dirette degli eventi raccontati attraverso gli hasthag #23maggio, #PalermoChiamaItalia e #navedellalegalità.