Risulta ancora disperso Giuseppe Liotta, 40enne medico palermitano che nella tragica serata di sabato si stava recando in auto all’ospedale di Corleone per prestare regolarmente servizio al reparto di pediatria nonostante il maltempo
Proseguono le ricerche di Giuseppe Liotta, 40enne pediatra palermitano di cui si sono perse le tracce nel corleonese, da sabato sera. Secondo le ricostruzioni, quella sera il medico era a bordo della sua Volkswagen Tiguan e stava percorrendo i 65 chilometri che lo separano dall’appartamento di Palermo, dove abita con la famiglia, all’ospedale dei Bianchi di Corleone, dove avrebbe dovuto prestare servizio presso il reparto di pediatria: nonostante il maltempo, aveva deciso di recarsi regolarmente al lavoro, per assistere i suoi piccoli pazienti. Era quasi arrivato, mancavano una quindicina di chilometri, quando, con ogni probabilità, è stato sorpreso dal fango e dall’acqua sulla Statale nei pressi di Ficuzza.
Il cellulare di Liotta non risulta più raggiungibile, ma l’ultimo contatto è stato proprio al telefono, con la moglie, che l’uomo aveva chiamato durante il tragitto in auto per dirle che aveva paura e di dare l’allarme. Gli uomini dell’esercito, insieme ai vigili del fuoco, ai carabinieri e gli altri soccorritori stanno portato avanti le ricerche, utilizzando anche i cani e i droni, ma le uniche cose che sono state trovate finora sono la sua automobile, in contrada Raviotta, al bivio SP 96, vuota e in mezzo al fango, e il suo giubbotto. Di Giuseppe, ancora nessuna traccia.
Il deputato del Movimento 5 Stelle Giorgio Trizzino, direttore sanitario dell’ospedale civico di Palermo, nelle scorse ore ha voluto dedicare su Facebook un pensiero al giovane medico disperso, elogiandone il coraggio e lo spirito di servizio: “Pur di raggiungere il suo posto di lavoro, ha deciso di prendere una scorciatoia in mezzo ai campi, devastati dall’alluvione, per arrivare in ospedale – si legge – Purtroppo aveva fatto male i conti perché il destino, mascherato da un’onda di acqua e fango, lo ha inesorabilmente travolto, lasciandolo solo nelle campagne buie di Corleone. Lo abbiamo cercato fino ad ora e continueremo a farlo con tutte le nostre forze. Non vogliamo perdere la speranza di trovarti, Giuseppe!”.
Un pensiero condiviso anche dalla Fnomceo, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, attraverso il suo presidente Filippo Anelli: “Giuseppe Liotta aveva paura del maltempo, riferiscono i familiari, ma si è comunque messo in macchina per prendere servizio, per andare a curare i suoi pazienti, i suoi bambini – sottolinea il presidente della Federazione – Per un medico la vita dei suoi pazienti viene sempre prima di qualunque pericolo, di qualunque sacrificio, prima della sua stessa vita. Un medico risponde sempre sì a una richiesta di aiuto. Il nostro pensiero a tutti i medici e gli operatori sanitari italiani: è proprio ora, con il Paese messo in ginocchio dai nubrifagi, che abbiamo ancor più bisogno di voi. Un appello anche a tutti i cittadini affinché, in ogni momento, ricambino con il giusto rispetto tutti i medici e gli operatori sanitari, che non esitano a sacrificare la loro stessa vita per curarli”.