Tafferugli in piazza Montecitorio tra manifestanti e polizia durante la manifestazione di commercianti e ristoratori per chiedere le riaperture. TUTTE LE FOTO
Un poliziotto sarebbe rimasto ferito durante i disordini che sono scoppiati in Piazza Montecitorio: la polizia ha effettuato una nuova carica quando i manifestanti hanno tentato di forzare il cordone delle forze dell’ordine. Secondo quanto si è appreso ci sarebbero dei manifestanti fermati.
Tra i manifestanti le bandiere blu di Italexit, il movimento del senatore ex M5S Gianluigi Paragone, e un uomo vestito come l’appartenente al movimento Q-Anon che fece irruzione al Congresso Usa a Washington.
In precedenza aveva preso la parola al microfono, tra gli altri, il deputato di Forza Italia Vittorio Sgarbi. Molti dei presenti non indossano la mascherina.
“Siamo imprenditori, non delinquenti”. È quanto urlano ai megafoni in piazza Montecitorio i commercianti e ristoratori che manifestano chiedendo riaperture. Al grido “libertà”, decine di persone si sono avvicinate al cordone delle forze dell’ordine con le mani alzate, intonando cori e chiedendo di potersi avvicinare a Palazzo Chigi. In piazza si alternano momenti di tensione a slogan contro il governo.
Anche tanti militanti di CasaPound in piazza Montecitorio a Roma si sono uniti alla protesta dei ristoratori di #ioapro. “Siamo qui – spiega Luca Marsella, consigliere municipale di Cpi intervenuto dal palco – per dare sostegno a italiani che non si arrendono e che hanno il coraggio di opporsi ad una gestione criminale dell’emergenza sanitaria del governo, anche rischiando in prima persona. Noi siamo al loro fianco e non solo a parole, ed anche se è politicamente scorretto sostenere chi non ha intenzione di sottostare alle folli imposizioni del governo, crediamo che sia assolutamente necessario ed inevitabile ribellarsi a Dpcm, già dichiarati incostituzionali dai giudici, che calpestano il diritto al lavoro. Quella di oggi è una protesta sacrosanta come lo è la loro rabbia. Non intendiamo vedere il nostro popolo – ha concluso Marsella – morire un Dpcm alla volta”.
È venuto a manifestare davanti a Montecitorio indossando lo stesso cappello dello sciamano Jake Angeli, noto per l’assalto al Campidoglio Usa, perché – dice – “bisogna far fare il giro del mondo a questa manifestazione, così come è successo negli States”. Ermes, 51 anni, è un ristoratore modenese che ha una figlia di 20 anni e che dice di essere “aperto da gennaio, perché da un anno non è cambiato nulla, nonostante tutte le chiusure”. E con il volto truccato con i colori della bandiera italiana aggiunge: “Siamo esasperati. Nessuno ci ha mai ascoltato. Mi sono dovuto vestire da pagliaccio per attirare l’attenzione. Spero che ora qualcuno si accorga di noi e ci ascolti. Ho dovuto pagare gli strozzini per pagare i dipendenti”.
“Ormai lavoro per un euro all’ora. Gli investimenti di una vita erano nel mio bar”. Lorena, 62 anni, è in lacrime e in ginocchio davanti al cordone della polizia alla manifestazione dei commercianti a Montecitorio e ad un certo punto uno degli agenti si accovaccia vicino a lei per consolarla ed aiutarla a rialzarsi. “Sono qui per me e per i miei figli. Noi siamo come voi – dice la donna agli agenti – Non siamo negazionisti vogliamo solo lavorare e poter riaprire”. Lorena, che ha “investito tutti i suoi soldi nel suo bar a Bologna aperto 15 anni fa” spiega che la sua è disperazione: “ero qui per una protesta che non perdesse il rispetto delle istituzioni, io ci credo ancora ma dovete ascoltarci”, dice dimostrando forza nonostante le lacrime dietro gli occhiali.
Fonte Ansa.it