E’ la prima volta che Laura Poli, vedova di Giuseppe Guerinoni, parla del caso in cui è rimasta coinvolta suo malgrado, il caso Bossetti. Lo fa sul numero di Oggi in edicola in questi giorni, intervista anticipata in qualche stralcio dal sito Dagospia. Prima volta non solo dal punto di vista giornalistico, ma anche giudiziario, come ci spiega Marco Oliva conduttore di Iceberg e altri programmi di TeleLombardia. Oliva tra l’altro ha avuto la possibilità di avere un rapporto epistolare con Massimo Bossetti, unico giornalista di cui evidentemente l’operaio bergamasco si fida. A lui si è confidato spesso, l’ultima volta lo scorso 31 gennaio quando gli scrisse ribadendo ancora una volta la sua innocenza e la volontà che venga ripetuto il test del Dna, Dna raccolto proprio dai resti di Giuseppe Guerinoni e che ha portato alla sua incriminazione. Per l’accusa, infatti, Bossetti è figlio illegittimo dell’uomo, avuto da un rapporto extra matrimoniale. Ma la vedova in questa intervista nega ogni cosa: “Siamo stati utilizzati perché qualcuno potesse coprirsi di gloria e di riconoscimenti. E qualcuno non ha fatto onore alla sua professione. Mio marito lo conoscevo troppo bene. Non ha lasciato figli in giro. Mi sarei accorta se mi avesse nascosto qualcosa”. E ancora: “Bossetti? Un povero disgraziato. Mi fa pena. Vorrei guardarlo negli occhi e parlargli. Un giorno la verità salterà fuori. Temo che sia diversa da quella che ci hanno raccontato”. Per Marco Oliva, “se la signora dopo tutti questi anni ritiene che Bossetti sia stato ingiustamente coinvolto così come la sua famiglia, è opportuno anche se in ritardo che dica quello che sa. E’ inutile parlare per allusioni e non aver mai detto nulla riguardo la sua famiglia. Durante il processo si è provato più volte a chiederle cosa fosse accaduto, che cosa sapesse, ma si è guardata dal raccontare cosa sappia di tutta la faccenda”.
LE LETTERE DI MASSIMO BOSSETTI
Una difesa del marito dunque che giunge con grande ritardo: “Se lei ha un’altra verità, anche se in ritardo, che la dica” commenta Oliva. Diverse volte, ci dice il conduttore di TeleLombardia, ha cercato di porle delle domande, senza mai riuscirci, lei ha sempre negato ogni intervista: “Riuscimmo solo, una volta, a parlare con il marito di una delle figlie che ci disse che per come aveva conosciuto lui il Guerinoni non era certo un tipo da avventure extraconiugali. Ma aggiunse una cosa significativa: la verità la sa solo la moglie. Se è così, sarebbe opportuno che parlasse con le autorità”. Chiediamo a Oliva se dopo la lettera del 31 gennaio scorso Bossetti lo abbia ancora contattato: “Io gli ho risposto, però in quel periodo c’era in ballo il suo trasferimento di carcere. So che la mia lettera gli è arrivata, ma non ho più ricevuto niente, non so se per motivi cautelari dovuti al trasferimento o perché lui non abbia scritto. Bossetti è fatto così: a volte scrive, altre tace anche per un anno”. Marco Oliva spiega che lui quando riceve una sua lettera, si limita a fargli delle domande su quello che gli ha scritto. Del caso in questione, Oliva ha questa opinione: “Ho sempre cercato di tenermi equilibrato, non saprei dire se la giustizia ha fatto uno dei suoi più grandi errori oppure no. Molte cose nelle sentenze sono state spiegate anche i dubbi, altre cose restano dubbie e non sono state spiegate. Posso dire che sono perplesso di tutte le cose che sono state dette su di lui, come il traffico internet su siti a contenuto sessuale, i rapporti con la moglie. Sono tutte cose che non ne fanno un colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio”.
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