L’inchiesta punta a portare alla luce del meccanismo della “Concorsopoli” alla Statale di Milano: una indagine che vede coinvolti 24 professori, tra cui lo stesso Galli. “Il concorso che avevo fatto a Milano, hanno valutato i titoli e m’hanno fregato”, si sfogava Puoti al telefono con la moglie.
Il direttore del reparto Malattie infettive del Niguarda Massimo Puoti, penalizzato dai concorsi su cui sta indagando la Procura di Milano, ha confermato tutto: il bando era stato “preconfezionato” a favore del suo concorrente.
Al suo posto sarebbe stato favorito Agostino Riva, “meno titolato di lui ma fedelissimo del professore Massimo Galli”, riassume sempre Repubblica. Nonostante l’amarezza, Puoti con Galli si mostra cordiale, confidando in un suo sostegno per i prossimi bandi. “Il mio appoggio ce l’avrai – assicura l’infettivologo – in tutte le sedi possibili eh”.
La Gismondo invece avrebbe ribadito di essere contraria all’esito di quel bando, minacciando di fare denuncia in procura, perché i fedelissimi di Massimo Galli, scrive Repubblica, “avrebbero poi privilegiato le candidate da lui indicate per l’assunzione a tempo determinato di quattro dirigenti biologi presso l’Asst Fatebenefratelli Sacco”. E davanti ai magistrati che l’hanno ascoltata, la Gismondo ha parlato di “dell’uso – a suo dire – non appropriato dei laboratori di infettivologia del Sacco che Galli avrebbe concesso in uso anche a privati”.