I medici generici nelle regioni italiane
Il medico di famiglia, la figura responsabile dell’assistenza e dell’erogazione di tutte le cure
integrate e continuative del paziente, è centrale nella vita di ognuno di noi. I crescenti dibattiti sullo
stato in cui si trova la sanità italiana portano a porsi svariate domande alle quali darsi una risposta:
quanti pazienti segue un singolo medico di base nelle regioni italiane? Quali sono i dati della
medicina pediatrica? Ci sono più uomini o più donne ad esercitare la professione?
Nella maggior parte delle regioni italiane ciascun medico di base segue meno pazienti rispetto al
proprio carico potenziale, ovvero il numero di pazienti che ogni medico generico potrebbe prendere
a carico sulla base degli adulti residenti. Al contrario, i territori in cui si registra un numero di scelte
superiore a quello del carico potenziale per medico sono il Lazio, la Puglia, il Molise e la Basilicata.
Nella maggior parte delle Regioni del Nord, il numero degli adulti residenti per medico di base è
più elevato rispetto alla media nazionale, evidenziando la Provincia Autonoma di Bolzano (1603
per medico generico), la Lombardia (1442 per medico generico), la Provincia Autonoma di Trento
(1395 per medico generico) e il Veneto (1374 per medico generico). Contrariamente, nelle Regioni
del Sud, il numero degli adulti residenti per medico generico è inferiore al livello nazionale,
evidenziando la Basilicata (1039 per medico generico), il Molise (1045 per medico generico),
l’Umbria (1049 per medico generico), l’Abruzzo e la Sicilia (1059 per medico generico). Lo rivela
una ricerca del Centro studi ImpresaLavoro dell’imprenditore Massimo Blasoni, realizzata su
elaborazione di dati del Ministero della Salute e del FIMMG (Federazione Italiana Medici di
Medicina Generale).
Nel 2021 una ricerca eseguita dal FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale)
rileva che il 22,6% delle persone hanno un rapporto che dura da più di 20 anni con il proprio
medico di famiglia. All’estremo opposto, il 21,3% degli adulti ha un rapporto da meno di 3 anni con
il proprio medico di base.
I medici pediatra nelle diverse regioni italiane
Sulla base dei dati riportati dal Ministero della Salute, è possibile esaminare anche la situazione dei
bambini e dei giovanissimi. Nel campo della medicina pediatrica, dove i professionisti sanitari
accompagnano l’individuo dalla nascita fino ai 14 anni di età, emerge che in tutte le Regioni italiane
il numero di bambini residenti per medico pediatra risulta essere maggiore rispetto al numero di
scelte.
A livello nazionale, ad ogni medico pediatra spetterebbero circa 967 bambini. Si evidenza un dato
al di sopra della media nella Provincia Autonoma di Bolzano (1229 per pediatra), Piemonte (1215
per pediatra), in Friuli-Venezia Giulia (1093 per pediatra), in Lombardia (1071 per pediatra) e in
Veneto (1065 per pediatra). Invece, le regioni con un dato inferiore alla media nazionale sono la
Puglia (839 per pediatra), la Sicilia (850 per pediatra), l’Umbria (858 per pediatra), il Molise (862
per pediatra) e l’Emilia-Romagna (870 per pediatra).
Medici di base e medici pediatri per genere
Dai dati del Ministero della Salute, si evince che la branca della medicina generale risulta essere più
popolata dagli uomini che dalle donne, soprattutto in Campania (75,6%), in Puglia (73,5%), in
Molise (72,5%), Calabria e Sicilia (71,3%). La medicina pediatrica risulta avere meno uomini che
donne, principalmente in Lombardia (23,3%), in Valle d’Aosta (25,0%), in Umbria (26,1%), in
Piemonte (26,9%) e in Emilia-Romagna (27,6%).