Nelle prossime ore l’Azienda ospedaliera Papardo, dopo una riunione, deciderà se segnalare all’Aifa la morte dell’infermiere Antonio Mondo. Saranno ora gli accertamenti già avviati a chiarire, con assoluta certezza, le cause della morte e verificare un eventuale collegamento tra il decesso e la vaccinazione, avvenuta in precedenza.
A perdere la vita ieri mattina alle 2,45 nel Reparto di Terapia intensiva dell’ospedale “Papardo” è stato il 49enne Antonino Mondo, senza patologie pregresse, ricoverato dalla fine del mese scorso in gravi condizioni dopo aver lamentato alcuni fastidi.
Antonio Mondo lascia moglie e due figli maschi ,aveva accusato prima fortissimi dolori alle gambe e, successivamente, in altre parti del corpo. In ospedale le sue condizioni di salute si sono sempre più aggravate al punto da renderne necessario il trasferimento d’urgenza nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale “Papardo”. Qui, nel tempo, sono subentrati ulteriori importanti problemi respiratori. Ad aggravare il quadro clinico anche un corposo versamento pleurico. Ieri notte l’ennesima crisi che l’infermiere, già fortemente debilitato per un mese di terapie massicce, non ha superato. La notizia della morte di Antonino Mondo è subito rimbalzata in città dove in molti lo conoscevano non solo per la sua professione ma anche per il suo passato sportivo, nel judo. Nelle prossime ore l’Azienda ospedaliera Papardo, dopo una riunione, deciderà se segnalare all’Aifa la morte di Antonio Mondo.
Lo scorso 6 agosto, sempre a Messina, a perdere la vita era stato un altro infermiere, Giacomo Venuto, 55 anni. Anche lui sottoposto alla somministrazione della seconda dose di vaccino Pfizer a gennaio qualche giorno prima di Mondo. Secondo i sanitari in questo caso il soggetto era affetto da una vasculite, malattia che può avere conseguenze gravissime. Circostanza negata, però, dal dott. Sebastiano Tamà, medico e cognato di Venuto: «Giacomo non ha mai avuto la vasculite, se non nell’ultimissima fase del suo ricovero, avvenuto a inizio luglio. Del resto, se avesse avuto una tale patologia, sarebbe stato un grosso errore vaccinarlo. Voglio chiarire che io sono un medico vaccinatore, somministro ogni giorno i vaccini anti-Covid nel mio studio e l’ho fatto anche con la mia famiglia. Ma va anche ristabilita la verità, Giacomo Venuto non era affetto da vasculite».continua su