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Migranti, dalla Sicilia allarme Fsp: “A Lampedusa sistema in tilt, pochi uomini con turni massacranti non ce la fanno più, urgono rinforzi”

“I poliziotti in Sicilia stanno vivendo una situazione non più sostenibile per via degli sbarchi continui, in particolare a Lampedusa dove il sistema è in tilt. Un numero ridicolo di uomini impiegati, turni giornalieri multipli e a volte consecutivi, fino a raggiungere le 32 ore di servizio di seguito, servizi notturni svolti dagli stessi agenti 6 notti su 10, in condizioni disagevoli, senza i necessari tempi di riposo e recupero, con l’esposizione a rischi e pericoli, e con livelli di stanchezza e stress inimmaginabili. I colleghi a Lampedusa sono in una situazione assurda, ma non vengono inviati rinforzi. Non possiamo consentire che si agisca con tale leggerezza quando si tratta del benessere, della salute e delle sorti dei poliziotti. Siamo Servitori, non schiavi. Non spetta ai poliziotti decidere in tema di politiche migratorie, ma spetta a chi li rappresenta denunciare quando le ricadute delle scelte politiche e amministrative gravano unicamente e inesorabilmente sulle spalle degli operatori in divisa, tanto da violare il loro diritto a un lavoro dignitoso e sostenibile. E quello che i colleghi stanno svolgendo in Sicilia non lo è più. Se si vuole continuare ad accogliere con queste modalità il sistema deve poter contare su molte più risorse in termini di uomini e mezzi”.     

Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo l’allarme dato dal Segretario Regionale della Sicilia, Giuseppe Sottile, che ha scritto al ministero dell’Interno spiegando come nonostante l’impiego del X Reparto Mobile di Catania e dell’XI Reparto mobile di Palermo in servizi di identificazione, vigilanza e accompagnamento dei migranti che sbarcano continuamente, la situazione è insostenibile in particolare a Lampedusa, dove le 5 squadre di 10 uomini fra Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza non ce la fanno più a reggere il carico di lavoro.

“Le squadre sono troppo poche – spiega Sottile –, fanno turni massacranti, non riposano e rincorrono senza sosta i servizi che si accavallano. Dieci poliziotti sono arrivati a lavorare per 32 ore di seguito, e altri 10 a lavorare 6 notti in 10 giorni. Una vera follia, specie considerate le condizioni difficilissime di questi servizi che vanno sempre gestiti, invece, con lucidità, freschezza e calma assoluta visto la tensione che li accompagna. E’ inammissibile lavorare con due squadre in meno e turni insostenibili, ma la risposta è sempre che ‘uomini da mandare a rinforzo non ce ne sono’. La sicurezza, però, non si può fare così, sul fondo del barile non c’è più nulla da raschiare”.

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