(ANSA) – PALERMO, 09 SET – Proseguono serrate le indagini
degli inquirenti per fare luce sugli autori delle minacce di
morte rivolte al presidente della Regione Nello Musumeci, legate
ad un ordigno collocato lungo la linea ferrata
Catania-Militello, paese natale del governatore. Stamane
Musumeci si è incontrato per circa due ore con il procuratore
della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone Giuseppe
Verzera, che coordina le indagini. Il magistrato sta
verificando se nella attività dell’attuale governo regionale
possa essere ricondotta l’origine del grave atto intimidatorio.
Nel biglietto trovato dai carabinieri vicino all’ordigno si fa
cenno ai gelesi, agli americani e al 5G, materia quest’ultima
che esula dalle competenze della Regione. La Procura comunque
non tralascia alcuna ipotesi.
Intanto, su disposizione del Comitato per l’ordine e la
sicurezza, convocato dal prefetto di Catania Maria Carmela
Librizzi, è stato potenziato il servizio di vigilanza alle
abitazioni di Musumeci di Catania e Militello e disposta una
rete di video sorveglianza. Tra i tanti attestati di solidarietà
pervenuti al presidente della Regione, anche quello del
ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che ha voluto
telefonare al governatore, assicurando ogni attenzione da parte
delle Forze dell’ordine. Anche il presidente del Copasir, il
Comitato per la sicurezza della Repubblica, Adolfo Urso, ha
testimoniato la propria vicinanza al Governatore: “Lo Stato
saprà agire contro ogni minaccia terroristica”, ha dichiarato.
(ANSA).
Fonte Ansa.it