(ANSA) – GENOVA, 05 MAR – Una perizia imparziale, di esperti
nominati dal giudice per capire se i 20 quadri di Modigliani,
sequestrati a Genova durante una mostra nel 2017, siano
veramente falsi o no. Sulla richiesta della difesa degli
imputati il giudice si è riservato e deciderà il 19 marzo
insieme alla eventuale acquisizione dei documenti prodotti dal
procuratore aggiunto Paolo D’Ovidio e dai legali. A processo,
per truffa, falso e contraffazione di opere, ci sono sei
persone: Massimo Zelman, presidente di Mondo Mostre Skira, che
organizzò la mostra, Joseph Guttman, mediatore originario
dell’Ungheria con base a New York e proprietario di molte delle
opere sequestrate, il curatore della mostra Rudy Chiappini,
italiano trapiantato in Svizzera, Nicolò Sponzilli, direttore
mostre Skira; Rosa Fasan, dipendente Skira, Pietro Pedrazzini,
scultore svizzero, proprietario di un “Ritratto di Chaim
Soutine” che secondo gli investigatori piazzò come autentico
pur sapendolo falso.
Gli accertamenti scattarono nella primavera 2017, a mostra in
corso, dopo la denuncia del critico Carlo Pepi. Tra i
testimoni-chiave venne individuato l’esperto francese Marc
Restellini che punto’ subito il dito contro Guttman. Le
perizie hanno stabilito che 20 opere, un terzo di quelle
esposte, erano false. Secondo gli investigatori, coordinati dal
procuratore aggiunto Paolo D’Ovidio, attraverso l’esposizione
alla mostra si voleva rendere autentiche delle opere false per
acquisire una maggiore quotazione e rivenderle a prezzi stellari
nel centenario (caduto lo scorso anno) della morte di Modi’ .
Per i legali degli imputati, invece, le opere sono autentiche.
(ANSA).
Fonte Ansa.it