Milano, 08 gennaio 2022 – Secondo quanto riferito in Procura, le aggressioni sessuali di gruppo di Capodanno a Milano sono: “un fatto gravissimo e senza precedenti”. Ma non è affatto vero: il magazine MOW (mowmag.com) pubblica un dettagliato articolo su questa specifica tipologia di molestie sessuali in pubblico, in cui ricorda che è già avvenuta un’identica aggressione di gruppo, ai danni di due donne, proprio nel capoluogo meneghino e proprio durante i festeggiamenti del 31 dicembre, però del 2008 e all’interno del cortile del Cannone del Castello Sforzesco di proprietà del Comune di Milano.
Già 13 anni fa, una madre e una figlia si trovarono improvvisamente accerchiate, spogliate di abiti e biancheria intima e molestate sessualmente da una magrebina “Taharrush Gamea” o, con le parole usate dal capo della squadra mobile all’epoca: «non fu uno stupro in senso tecnico, ma madre e figlia passarono i cinque minuti più brutti della loro vita». Il magazine lifestyle di AM Network, ricostruisce questo precedente milanese e illustra gli altri casi di denuncia circa la specifica tipologia di aggressione sessuale in pubblico che si è molto diffusa a partire dall’Egitto all’inizio di questo millennio.
Nonché sottolinea gli altri casi in cui la cronaca nera collima purtroppo con una complice mancanza di memoria da parte delle istituzioni che amministrano la città di Milano: dal citato caso di cronaca giudiziaria del 2009, anno in cui l’attuale sindaco Beppe Sala era il direttore generale del Comune di Milano scelto dall’allora primo cittadino e ora assessore regionale Letizia Moratti, fino alla dimenticata ma seconda strage terroristica per numero di vittime nel capoluogo milanese, che ancora oggi non viene commemorata ufficialmente dal capoluogo meneghino: sei cittadini di Milano furono uccisi nel rogo terroristico del cinema a luci rosse “Eros” di Viale Monza nel 1983, per mano del gruppo neonazista Ludwig.