Radici nel centro storico della capitale, scuole al blasonato Liceo Visconti e laurea in legge alla Sapienza, Bruno Piattelli – morto oggi a Roma pochi giorni dopo aver compiuto 94 anni- la moda ce l’aveva nel sangue, esponente di una famiglia che da generazioni ancora prima di lui aveva lavorato con tessuti, modelli, fogge, clienti. Con i suoi abiti sobri e ricercati ha vestito per lunghi decenni la borghesia agiata e i divi dello spettacolo, ha lavorato con il cinema e il teatro, stilista e insieme capace imprenditore, promotore dello stile italiano nel mondo, in grado anche di stupire e di forzare le regole, come quando per primo portò gli uomini a sfilare sulle passerelle.
“Finito il liceo ebbi l’idea di mettere insieme una mia collezione e di presentarla all’estero” raccontò in un’intervista. Ed è così che dal centro di Roma, il suo nome arriva presto a varcare i confini e nascono collaborazioni con le grandi Case di moda, contratti con D’Avenza, Ellesse, Petronius, Lanerossi, Sanremo. Disegna collezioni per mezzo mondo, Burberry’s of Londra D’Urban of Tokyo, crea le divise per stewards e hostess della Zambia Airlines e per le hostess della Dunhill of London, poi quelle per gli uomini di terra Alitalia, per due volte veste anche la Squadra nazionale italiana alle Olimpiadi – nel ’68 a Mexico City e nel ’96 ad Atlanta – la fama del suo tratto italiano è tale che lo chiama a collaborare persino la NASA commissionandogli magliette per gli astronauti. Sono anni in cui il brand Piattelli conosce una grande espansione estera con la nascita i “Piattelli’s Corner” che aprono all’interno dei Grandi Magazzini a Londra New York, Boston, poi anche in Sud Africa e in estremo oriente, a Tokyo Hong Kong , Bangkok. Persino il governo cinese lo invita ad uno studio del comparto manifatturiero dell’abbigliamento e ne nasce una Joint- Venture con la più antica casa produttrice di confezioni di Cina, la HongDu Piattelli Textile & Fashion Co. LTD. di Pechino
. Il cinema italiano vive la sua stagione d’oro e Piattelli firma i costumi di tutti i film di Marcello Mastroianni e di tanti altri da Nino Manfredi a Virna Lisi, Ugo Tognazzi, Gina Lollobrigida, Alberto Sordi, Franco Nero, Gian Maria Volontè. Il cinema lo cerca anche dall’estero, veste Michel Piccoli, Richard Jonson, Mickey Rooney, Costa Gavras, Pierre Clementi, George Segal, Orson Wells. Lavora con Zeffirelli, Visconti, De Sica. Si impegna per il teatro.I suoi modelli oggi fanno parte della collezione di costumi del Metropolitan Museum di New York e del Victoria & Albert Museum di Londra. Estimatore delle Arti nel 2002 dà vita, per conto della Fondazione Romaall’ Orchestra Sinfonica di Roma, prima Orchestra italiana privata, di cui è Presidente. Nella sua lunga vita c’è stato spazio anche per una passione per l’editoria, con raffinati volumi che raccontano Roma e tutte le arti che la riflettono. Nella capitale il suo atelier in Piazza Colonna era tappezzato di fotografie, tracce di una vita straordinariamente ricca di incontri e di collaborazioni. In una di queste, sorride a Mastroianni mentre sembra aggiustargli il bavero della giacca. “Con cinema e teatro – raccontava – è stato grande amore”.
Fonte Ansa.it