(ANSA) – ACERRA (NAPOLI), 25 DIC – ”Questa pandemia ha
dimostrato che non esiste una crisi sociale, o una crisi
ambientale: c’è invece un nesso tra le due cose. Anche con la
deforestazione dell’Amazzonia, che stiamo saccheggiando e chissà
quanti virus erano là depositati e avevano il loro ambiente
naturale, e la sua distruzione provoca il loro espandersi”. Lo
ha detto il vescovo di Acerra (Napoli), Antonio Di Donna, nel
corso dell’omelia della messa di Natale, durante la quale ha
posto il punto sul nesso tra inquinamento ambientale e pandemia.
”Non si può puntare solo alla profilassi dei vaccini – ha
aggiunto – se non si rimuovono le cause. E’ un grave errore
puntare solo sui vaccini e dimenticare che le pandemie sono dei
drammi che non potremo evitare senza ridurre le vere cause che
sono a monte, come l’inquinamento, la deforestazione
dell’Amazzonia che stiamo saccheggiando e chissà quanti virus
erano là depositati e avevano il loro ambiente naturale, e le
deforestazioni provocano il loro espandersi. Se non rimuoviamo
le cause, fatto questo vaccino, speriamo al più presto, saremo
in attesa del prossimo virus e del prossimo vaccino”.
”Pensavamo di restare sani nonostante le ferite inferte al
nostro territorio – ha proseguito il presule – abbiamo costruito
un sistema che non permette al pianeta di respirare e la natura
si ribella attraverso questo folletto che si attacca ai polmoni
e ci uccide. E’ stato un errore anche cancellare la commissione
regionale sulla terra dei fuochi: hanno cancellato un simbolo,
quasi non si debba parlare della terra dei fuochi, per non farci
del male da soli. Una parola che vorrei cancellare anche io – ha
concluso monsignor Di Donna – ma il problema rimane, così come
resta il problema dei tumori. Ormai sembra si muoia solo di
Covid, gli altri si possono arrangiare”. (ANSA).
Fonte Ansa.it