(di Domenico Palesse) (ANSA) – ROMA, 27 LUG – Settantasei anni fa i nazisti in ritirata distrussero due navi romane dell’imperatore Caligola ed oggi il Comune di Nemi, dove erano state scoperte le imbarcazioni, chiede i danni alla Germania. E lo fa in maniera ufficiale, con tanto di delibera firmata dal sindaco Alberto Bertucci. “Quel danno irreparabile di un bene archeologico non fu il risultato di una imprevedibile azione bellica – spiega il primo cittadino – ma un consapevole gesto di sfregio. Per questo chiediamo il risarcimento”.
Le due imbarcazioni imperiali, che giacevano sul fondo del lago di Nemi da centinaia di anni, furono portate alla luce tra il 1928 e il 1932, dopo diversi tentativi di recupero attraverso l’abbassamento del livello dell’acqua. Una volta emerse, le navi furono esposte nel Museo nazionale delle navi romane, per quella che venne definita una delle scoperte archeologiche più importanti dell’epoca, con l’interesse del mondo scientifico e archeologico internazionale. Ma la notte tra il 31 maggio e l’1 giugno del 1944 un incendio devastò il museo. Una commissione accertò l’origine dolosa del rogo, da attribuire alle truppe naziste in ritirata che distrussero l’edificio volontariamente e non durante un’azione di guerra. (ANSA).