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Non sta ‘respirando’ bene, l’organo del Duomo di Milano va restaurato subito

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Agf

L’organo del Duomo di Milano

L’organo del Duomo di Milano “non sta respirando bene, sintomo di malattia”. A fotgrafare così la necessità di un profondo restauro dello strumento musicale più grande d’Italia, il secondo in Europa dopo quello tedesco di Passau, è l’assessore alla cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno. Polveri, ossidazioni, sbalzi di temperatura le principali cause della malattia. La cura non è quindi più rinviabile e i lavori, suddivisi in tre anni, sono ormai al via: tre cantieri si occuperanno di smontare, pulire e rimontare le 15.800 canne (alta 10 metri la più grande, solo 2 centimetri la più piccola) che lo compongono e rimetteranno a posto anche i 180 registri, i rivestimenti in pelle e le parti in legno dell’intera struttura che ha oggi mantici elettrici a turbina grandi come un letto matrimoniale che hanno sostituito negli anni quelli a motore e ancora prima manuali.

Un capolavoro di arte e della meccanica, composto da 5 ‘corpi’ e 5 consolles, dal futuro a rischio senza l’intervento il cui costo è previsto in oltre 1 milione di euro. Da qui l’appello alla “virtù civica” dei milanesi per contribuire a finanziare il restauro. “Dopo l’iniziativa adotta una guglia e adotta una statua – spiega l’Arciprete del Duomo, monsignor Gianantonio Borgonovo – ora parte la raccolta di fondi per l’organo battezzata ‘15.800 note per il Duomo'”.

Alcune istituzioni (Comune e Regione), Fondazioni (Bracco) a associazioni (l’Avis che ha chiamato a raccolta i propri 270 mila donatori di sangue in Lombardia) hanno già risposto all’appello.

L’organo del Duomo di Milano (AGF).
 

Ora tocca ai cittadini e a lanciare la nuova richiesta d’aiuto è la Veneranda Fabbrica del Duomo col suo presidente Fedele Confalonieri che si rivolge a “coloro che vogliono continuare a scrivere la grande melodia del Duomo ridando voce allo strumento”, con la possibilità di ricevere inviti per partecipare ai concerti d’organo in Cattedrale ed a numerose iniziative. “Milanesi, appassionati di musica, turisti e non solo: tutti possono contribuire”.

Le donazioni possono esser fatte visitando il sito duomomilano.it o attraverso il numero verde 800528477. Gli interventi più urgenti, per salvaguardare almeno il corretto funzionamento delle parti elettromeccaniche, partiranno nella seconda metà del 2019. L’organo attuale è stato realizzato nel 1938 – spiega l’organista titolare Emanuele Vianelli – dalle ditte Mascioni di Cuvio (Varese) e Tamburini di Crema, la stessa che ne ha curato un primo restauro nel 1986.

‘Battezzato’ il 4 novembre del 1938 in occasione del IV centenario della nascita di San Carlo Borromeo ha funzionato fino alla metà degli anni ’60 quando venne smontato per i lavori di restauro della Cattedrale. Venne rimontato nel 1986 e inaugurato per la seconda volta l’8 settembre con un concerto del maestro Luigi Benedetti, allora ‘organista titolare’. La storia degli organi del Duomo è lunghissima: il primo risale al 1394. Nel 1464 il secondo, con il patrocinio di Francesco Sforza.

Nel 1540 nuovi interventi cui ne sono seguiti altri fino al 1842. Nel 1938 infine il ‘dono’ dell’attuale, da parte dell’allora presidente del consiglio Benito Mussolini con la clausola “autarchica” che lo strumento venisse costruito esclusivamente con materiali italiani. L’ultimo intervento risale al 1999-2000 in occasione del Grande Giubileo, quando gli organi vennero sottoposti a un radicale intervento di pulizia e riaccordatura.

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