(ANSA) – RIMINI, 13 APR – Una nonna riminese di 86 anni che
vive da sola, durante il primo lockdown ha scritto un libro
autobiografico per combattere la solitudine. “La pandemia è
peggio della guerra”, ha detto. “Siccome la mia vita è stata
molto movimentata, trovarmi di colpo chiusa in casa, mezza
invalida… ho pensato bene di scrivere un diario”, ha
raccontato a Teleromagna, dove è apparsa la sua storia. Maria
Luisa Montanari, ex insegnante e direttrice didattica, a marzo
dell’anno scorso ha iniziato a riempire una decina di taccuini
che sono poi diventati un’autobiografia che comincia alla
vigilia della seconda guerra mondiale.
“Sono rimasta orfana a sei anni – racconta – Avevo due
fratelli che adoravo, che poi sono andati in guerra e quando
sono tornati non li riconoscevo più, perché la guerra cambia”.
Spesso viene fatto un parallelismo tra quel conflitto e la
pandemia, “ma forse questa è ancora peggiore – afferma – perché
una volta finiti i bombardamenti si sapeva cosa fare. Adesso c’è
un’incertezza… Sembra che le persone non abbiano bene in mente
cosa sarà, cosa dovranno fare, come dovranno reagire. E poi –
aggiunge sorridendo – i governanti di una volta mi piacevano di
più”.
Oggi Montanari ha 12 fra nipoti e pronipoti, e a loro ha
dedicato il suo lavoro. ‘Diario di una madre – note di colore al
femminile’, edito da Pegasus Edition, è già in libreria e ora in
cantiere c’è anche il secondo libro. “Mi ha sempre guidato una
grande volontà. Ho sempre tentato di realizzare le cose a cui
tenevo. Una vita piena insomma: ostile da una parte, perché mi
ha fatto superare tante prove, però c’è anche la gioia di averle
superate”, conclude. (ANSA).
Fonte Ansa.it