La nuova frontiera della truffa online colpisce le comunicazioni di posta elettronica tra aziende: i pirati informatici intercettano l’invio di fatture, modificando le coordinate bancarie. Nel solo 2018 rubati oltre un milione di euro
Oltre un milione di euro rubati nel solo 2018 da quella che è la nuova frontiera della truffa online. Si chiama Bec, acronimo di Business email compromise (tradotto: posta elettronica aziendale compromessa), e non ha niente a che fare con il classico e noto metodo phishing, che consiste nell’invio di mail che imitano quelle inviate da banche e altri servizi finanziari, richiedendo l’inserimento dei propri dati. Se quel tipo di truffa è, infatti, ormai conosciuto e riconosciuto dai filtri spam della gran parte dei client di posta elettronica, Bec invece si sviluppa attraverso una sofisticata tecnica di hackeraggio che.agisce in modo meno prevedibile e colpisce soprattutto aziende e transazioni di denaro dagli importi elevati.
In pratica i pirati informatici riescono a intercettare le comunicazioni telematiche tra le aziende, bloccando la spedizione delle fatture. Queste ultime vengono modificate, sostituendo l’Iban del creditore reale con quello, appunto, dei truffatori: in questo modo il truffato effettua un bonifico su un conto corrente diverso da quello a cui spetterebbe il versamento.
Un crimine informatico, dunque, molto difficile da smascherare, se non verificando le coordinate bancarie inserite per il pagamento. A marzo, ad esempio, nell’eseguire un bonifico relativo ad una transazione commerciale con una società asiatica, gli amministratori di un’azienda del comasco si sono accorti che qualcosa non andava e hanno contattato la Questura per chiedere un intervento immediato. La Squadra mobile di Como in collaborazione con gli specialisti della Polizia postale ha così sventato un tentativo di truffa da 200 mila euro, bloccando subito il conto della società vittima del raggiro e impedendo il completamento della transazione elettronica.