“Si chiude in questi giorni l’esperienza nata alcuni anni fa con il Gay Center che ha portato alla nascita del Refuge LGBT a Roma ma non il progetto di accoglienza per i giovani gay, lesbiche e trans vittime di discriminazioni e violenze”. Così Debora Diodati, Presidente della Croce Rossa di Roma, rassicura sul futuro degli otto ragazzi e ragazze attualmente in carico alla struttura, sia sui prossimi che sarà possibile accogliere nella nuova Casa della Croce Rossa. “Esiste una realtà fatta di giovani allontanati dalle famiglie solo per il loro orientamento sessuale o identità di genere. Giovani vittime di ogni tipo di violenza e di discriminazioni per l’unica ragione, ad esempio, di amare persone dello stesso sesso. E’ un progetto a cui Croce Rossa ha messo a disposizione in questi anni con il Refuge LGBT risorse economiche e umane e continuerà a farlo con una nuova casa, cercando di allargare le adesioni e i sostegni, perché di queste strutture di accoglienza c’è molto bisogno. Ci sono giovani che si trovano senza più una casa e una rete familiare e hanno bisogno di un luogo dove vivere temporaneamente per poter ritrovare autonomia e soprattutto curare le ferite e i traumi delle violenze subite. Ringraziando tutti coloro che hanno collaborato in questi anni – continua Debora Diodati – proseguiremo autonomamente un progetto in cui crediamo. Su questo faremo una grande campagna di sostegno perché c’è bisogno dell’aiuto di molti per portare avanti progetti che concretamente diano luoghi e futuro ai giovani e soprattutto ne preservino la gioia di vivere contro la violenza e le discriminazioni”, conclude la Presidente di Croce Rossa di Roma.