Il direttore dell’Oms Tedros critica la Cina per la condivisione insufficiente dei dati sul Covid-19 e chiede un’inchiesta sull’ipotesi di fuga del virus da un laboratorio cinese.
“Anche se la squadra” di esperti dell’Oms inviati in Cina “ha concluso che una fuoriuscita da un laboratorio sia l’ipotesi meno probabile, questa richiede ulteriori indagini, potenzialmente con nuove missioni che includano esperti specializzati, che sono pronto a dispiegare”, ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus in un briefing agli Stati membri dell’Oms sul rapporto degli ispettori stilato dopo la loro missione a Wuhan a gennaio e febbraio scorsi.
Il capo dell’Oms ha inoltre espresso preoccupazione per il fatto che il team internazionale ha avuto difficoltà nell’accedere ai dati grezzi durante la sua missione in Cina.
“Mi aspetto che i futuri studi collaborativi includano una condivisione dei dati più tempestiva e completa”, ha aggiunto.
Il rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità sull’origine del coronavirus è “un utile primo passo”, ma “dovranno essere condotte ulteriori indagini”. Lo ha affermato l’Unione europea in una nota, nel giorno della pubblicazione del lavoro del team di esperti internazionali dopo la loro missione a Wuhan. A seguito di questo rapporto, che propende per l’ipotesi di trasmissione del virus all’uomo tramite un animale, “sarà comunque necessario avere accesso a tutti i luoghi appropriati ed a tutti i dati disponibili”, prosegue l’Ue.
Gli Stati Uniti e 13 Paesi alleati hanno espresso in una nota congiunta “preoccupazione” per l’esito dell’indagine sulle origini del Covid-19 svolto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e hanno esortato la Cina a fornire “pieno accesso” agli esperti. Nel documento si afferma che la missione sostenuta dall’Oms in Cina “è stata notevolmente ritardata e non ha avuto accesso a dati e campioni completi e originali”. “È fondamentale che gli esperti indipendenti abbiano pieno accesso a tutti i dati, alla ricerca e alle persone coinvolte negli studi su esseri umani, animali e fattori ambientali nelle prime fasi dell’epidemia”.
Fonte Ansa.it