Riflettere sulla crisi, ha detto il Papa alla Curia romana, “ci mette in guardia dal giudicare frettolosamente la Chiesa in base alle crisi causate dagli scandali di ieri e di oggi”. “Quante volte – ha affermato Francesco – anche le nostre analisi ecclesiali sembrano racconti senza speranza. Una lettura della realtà senza speranza non si può chiamare realistica. La speranza dà alle nostre analisi ciò che tante volte i nostri sguardi miopi sono incapaci di percepire”. “Qui nella Curia sono molti coloro che danno testimonianza con il loro lavoro umile, discreto, senza pettegolezzi, silenzioso, leale, professionale, onesto”, ha detto.
“Sotto ogni crisi c’è sempre una giusta esigenza di aggiornamento”, ha detto papa Francesco nel discorso pre-natalizio alla Curia romana.
“Ma se vogliamo davvero un aggiornamento – ha proseguito -, dobbiamo avere il coraggio di una disponibilità a tutto tondo; si deve smettere di pensare alla riforma della Chiesa come a un rattoppo di un vestito vecchio, o alla semplice stesura di una nuova Costituzione Apostolica”.
“Non si tratta di ‘rattoppare un abito’ – ha aggiunto -, perché la Chiesa non è un semplice ‘vestito’ di Cristo, bensì è il suo corpo che abbraccia tutta la storia”.
“La Chiesa è sempre un vaso di creta” ha osservato il Pontefice, “prezioso per ciò che contiene e non per ciò che a volte mostra di sé. Questo è un tempo in cui sembra evidente che la creta di cui siamo impastati è scheggiata, incrinata, spaccata”. “Dobbiamo sforzarci affinché la nostra fragilità non diventi ostacolo all’annuncio del Vangelo, ma luogo in cui si manifesta il grande amore con il quale Dio, ricco di misericordia, ci ha amati e ci ama”, ha concluso.
Fonte Ansa.it