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Parvovirosi in allevamento focolaio brucellosi canina

(ANSA) – ANCONA, 08 LUG – Dopo la brucellosi, si è sviluppata
un’epidemia di parvovirosi nell’allevamento di Trecastelli
(Ancona), in cui era stato scoperto, a marzo, l’unico focolaio
nell’Unione Europea di ‘brucella canis’ che aveva portato lo
scorso gennaio al sequestro dai parte dei carabinieri forestali
di 850 cuccioli, per lo più di piccola taglia, la metà dei quali
era risultata malata. Lo denunciano le associazioni animaliste
Enpa, Lav, Leidaa, Lndc Animal Protection, che hanno scritto al
ministro della Salute Speranza e alle istituzioni locali e
nazionali, chiedendo l’istituzione di un tavolo tecnico di alta
specializzazione e la nomina di un coordinatore tecnico per
gestire l’emergenza nell’allevamento dove si trovano ancora 700
cani: “negli ultimi giorni sono morti oltre 30 cani” per
l’epidemia di parvovirosi. La parvovirosi, viene spiegato in una
nota, “è una patologia contagiosa la cui risposta clinica è
diversa da soggetto a soggetto, variando da una forma lieve ad
una forma mortale. Per questo motivo è necessario monitorare
attentamente gli animali e usare ogni precauzione possibile
nella gestione dei cani. In questa situazione, la diffusione di
questa malattia finirebbe per avere conseguenze drammatiche e
appare quindi necessario un intervento emergenziale che non può
essere ulteriormente procrastinato”, dichiarano le associazioni.
    Le associazioni intervenute sul campo si sono attivate per dare “massimo e concreto supporto agli animali: dall’acquisto di
cibo, cucce, medicinali, antiparassitari e tosatrici, fino alla
presenza in loco di volontari e veterinari nell’ovvio rispetto
delle norme dettate dalla situazione”. “Ci auguriamo che la
nostra richiesta di un tavolo e di un coordinatore tecnico siano
accolte: non si può gestire una situazione doppiamente
emergenziale senza un valido coordinamento”, concludono le
associazioni. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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