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Pedofilia: file raccapriccianti

Arrestato sessantanne in possesso di enormi quantità di file pedopornografici. Si serviva di penne con telecamere incorporate per filmare i parenti minorenni.

L’attivita’ investigativa, avviata con la collaborazione di una onlus attiva nel contrasto della pedocriminalita’ sul territorio nazionale, e’ nata dalla perquisizione fatta, qualche mese fa, presso l’abitazione dell’indagato da parte dei carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia. Sequestrato nell’occasione diverso materiale informatico idoneo all’archiviazione di file tra cui, in particolare, anche alcune spypen (penne spia con videocamera) che l’uomo, secondo la ricostruzione degli investigatori, usava per riprendere di nascosto minorenni, anche parenti, talvolta affidate alla sua vigilanza mentre queste ultime erano intente a spogliarsi nella propria cameretta oppure a farsi la doccia. Scoperti circa un milione di file illeciti, accuratamente celati in oltre 5mila sottocartelle strutturate sotto forma di “matrioska” e alle quali il 60enne aveva talvolta attribuito denominazioni apparentemente ordinarie.

Le analisi dei militari, anche attraverso l’ausilio di un apposito consulente tecnico nominato dal pm, hanno consentito di recuperare altresi’ migliaia di file immagine e video gia’ eliminati dall’uomo al momento del sequestro. Si tratta prevalentemente di fotografie e video ritraenti bambine straniere, anche dell’eta’ di 7 o 8 anni, evidentemente scaricate dal web, spesso realizzate in maniera professionale in studi fotografici dove le stesse, sotto la guida di un vero e proprio regista, truccate e vestite ‘ad arte’, effettuano spettacoli erotici. Altre migliaia di file ritraggono invece scene di nudo integrale di bambine, scaricate sempre online e tratte da spiagge nudiste estere o da scena di vita comune (piscine, spogliatoi) e ‘captate’, evidentemente, dalla rete dei pedofili per il relativo smercio online a sfondo sessuale .

Secondo il quadro accusatorio, poi, l’arrestato non si era limitato nel tempo all’archiviazione seriale ed ossessiva di materiale pedopornografico scaricato dalla rete: l’indagato in passato, approfittando della presenza in casa di parenti minorenni, nonche’ di amichette di queste ultime, nella propria camera da letto, questa la ricostruzione dei carabinieri, si mostrava completamente, cercando con le piccole vittime il contatto fisico. L’ossessione dell’indagato verso le bambine e’ stata confermata anche dal rinvenimento di migliaia di fotografie in cui lo stesso, attraverso l’apposito utilizzo di software di modifica immagini, dopo aver scaricato alcune foto pornografiche ritraenti atti sessuali completi tra adulti, aveva poi sostituito al volto del porno attore il proprio volto e al corpo della porno attrice quella del corpo nudo di una bambina utilizzando un’immagine scaricata dalla rete. “Trattasi, in altre parole, di fotomontaggi raffinati e assolutamente verosimili, tali da configurare nel nostro codice penale – spiegano i carabinieri – un reato specifico (art. 600 quater-1), con i quali dava concretezza alle proprie fantasie morbose”. Infine, in numerose occasioni, questa l’accusa, il 60enne si era fotografato intento a compiere atti sessuali su una giovane disabile. (AGI)

 

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